Isole di calore: troppo asfalto ,forte umidità e pochi alberi.

Pochi alberi, molto asfalto e smog: nelle aree urbane l’emergenza caldo si somma all’inquinamento, rendendo le città vere e proprie “isole di calore”.

Pochi alberi, molto asfalto e smog: nelle aree urbane l’emergenza caldo si somma all’inquinamento, rendendo le città vere e proprie “isole di calore”. A puntare l’attenzione sul problema è il Ministero della Salute, che ha pubblicato il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, la cui principale novità consiste in una sezione specifica sugli effetti dell’inquinamento.

Anche la città di Aprilia risente fortemente di questo inquinamento infatti ogni giorno ci sono forti ondate di calore. Ma in realtà, il caldo che viene percepito è maggiore della temperatura che effettivamente c’è in quel momento e questo a causa della forte umidità. Proprio qualche giorno fa, infatti, c’erano esattamente 40 gradi ma venivano percepiti come 50 poiché era presente il 50% dell’umidtà.

 

La riduzione degli effetti delle isole di calore può però essere attuata, nel presente, “con un approccio migliorativo della situazione esistente”, ad esempio “implementando le aree verdi anche attorno agli edifici”. Mentre, in futuro, bisognerebbe puntare a “una progettazione più funzionale a livello di città, quartiere e palazzo”, ad esempio considerando la distanza tra gli edifici, la circolazione dei venti, e la scelta dei materiali in base alle proprietà di accumulo termico.

Chiara Ruocco

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