Fossignano, il Comitato chiede rispetto

Nella giornata di domenica, a margine del primo concorso florovivaistico della borgata, il Comitato di Quartiere denuncia un episodio spiacevole

Purtroppo a rovinare la festa ci vuole poco, e anche poco senso civico: questo è quanto emerge dall’episodio riportato dal Comitato di Quartiere della zona Fossignano, che ha da poco consegnato agli annali l’esordio del concorso florovivaistico di quartiere.

Domenica mattina, in occasione del piccolo evento, che si fa sempre per dare un po di colore a questo quartiere “morto”, per stare insieme, per combattere l’isolamento, per condividere i problemi e le gioie. Non lo facciamo perché ci piace stare fuori casa, tralasciando le cose personali e/o perché non abbiamo nulla di meglio da fare. Domenica mattina non si potevano conferire sfalci e potature nel container posizionato all’interno del piazzale, è stato messo un cartello di avviso almeno 15 gg. prima. Puntualmente alle ore 10 circa, arriva un “signore” per conferire le potature. Quando gli è stato detto che non si poteva, fuoco e fiamme, anzi fuoco perché le fiamme le ha fatte il “signore” dopo. Dopo di questo “signore” ne arriva un altro, ed anche a lui quando gli abbiamo detto che non poteva ha iniziato ad inveire contro le persone del comitato. Ad una donna è stato capace di dirle: con te non ci parlo perché sei una donna e non ti considero proprio. Ci ha accusati di essere abusivi perché il terreno è del comune, di denunciarci, di andare dal Sindaco, che non avrebbe messo più piede nel piazzale, tutto ciò con fare aggressivo, arrogante. E’ stato invitato ad uscire, ha continuato ad inveire e a mettersi a “muso a muso” con uno dei nostri soci. Fortunatamente, sfortunatamente per un nostro socio che è stato fatto cadere per allontanare i due facendosi anche male, non sono arrivati alle mani. E’ stato un episodio sgradevole. Insultati e maltrattati dopo che dai delle ore della tua vita per un miglioramento del quartiere, quantomeno ci proviamo“.

Subito dopo questo episodio – prosegue in una lunga nota il CdQeravamo sconfortati e amareggiati, decisi a far portare via il container delle potature e a lasciar perdere. Un quartiere che non risponde, apatico, indifferente, che chiede, anzi pretende dall’interno delle proprie mura, senza mai mettersi in gioco. Pretende da noi, non solo dall’Amministrazione Comunale. Pretende da volontari, persone che abitano in questo quartiere. Diciamo sempre: noi siamo voi. Per far capire che siamo cittadini tali e quali a voi che leggerete. Sicuramente a quel “signore”, come a molti, non è chiaro che quel container c’è perché: 1) dei volontari fanno i turni per gestirlo e controllarlo, altrimenti le potature le dovreste portare all’eco-centro comunale . 2) La proprietà del terreno è di un privato, il quale l’ha messa a disposizione del comitato, gratuitamente. Nessuno lo ha fatto, consapevole che se lo avesse fatto, lo avrebbe fatto per la comunità. Il piazzale non è del Comune di Aprilia. E’ vero, nessuno ci ha chiamati a svolgere questo ruolo, lo abbiamo deciso. Vuoi per senso civico, vuoi per essere cittadini attivi, vuoi per dar voce a questo quartiere( anche se fievole) vuoi per vedere un cambiamento, visto che dopo anni e anni tutto è rimasto tale e quale, anzi in alcuni casi peggiorato“.

Un quartiere, lo ribadiamo per l’ennesima volta – aggiunge il direttivo – dove tutto è concesso, niente regole, niente attenzione, tanta indifferenza, tanto disinteresse. Abbiamo pulito la vostra spazzatura nelle cunette, ci siamo messi a disposizione per il ritiro dei vostri materiali ingombranti, abbiamo tagliato l’erba sui cigli stradali, abbiamo pitturato una delle due pensiline che dava un senso di repulsione solo a vederla. Siamo riusciti ad avere dei dossi, delle fermate dell’autobus, male o bene, giusto o sbagliato, oggi ci sono. Siamo riusciti a non far gettare una delle tante( troppe ce ne sono) fosse biologiche per la strada. Da anni esisteva una “discarica di materiali “ fuori da un’abitazione, materiali di grandi elettrodomestici e non solo, nessuno vedeva, neanche chi ci confina, neanche chi è stato amministratore negli anni passati. Cerchiamo di sollecitare il comune per la sistemazione di strade e illuminazione. Chiamiamo ogni volta che le strade sono impercorribili e/o si forma una delle tante buche, per farle sistemare. Denunciamo situazioni di degrado ambientale, mettendo anche a rischio la nostra incolumità, di folli ce ne sono. Abbiamo scoperto su questo territorio situazioni inverosimili ed anche pericolose per la salute del cittadino, chissà quante ce ne saranno ancora. Ed altro ancora che non stiamo ad elencare, oltre quello che stiamo seguendo e chiedendo all’Amministrazione”.

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