Campo di carne, nel quartiere abbandonato a se stesso.

Discariche a cielo aperto, abusivismo, rete fognaria assente, delinquenza e aria insalubre.

 

Pochi quartieri del Comune di Aprilia sono ridotti nelle condizioni in cui verte il quartiere di Campo di carne, in special modo l’area che include le traverse di Via Genio CivileVia Uferte, Via Amaseno, Via Teppia e Via Sisto. L’incendio di qualche giorno fa, che ha devastato quasi duemila metri quadri di lotto, è legato a solo una delle tante problematiche che investe il quartiere: l’occupazione abusiva di locali lasciati al macero. I residenti segnalano la presenza, oramai da anni, di uomini, donne e bambini all’interno di un casolare diroccato sito in Via Genio Civile; gli indumenti stesi al sole ed il vociare proveniente dal locale lo testimoniano. Dietro il suddetto casolare è presente un ammasso di rifiuti che quotidianamente vengono bruciati per ricavarne rame. Proprio durante una di queste pratiche, i rifiuti in fiamme sarebbero finiti nell’incolta sterpaglia che circonda il casolare, propagandosi in tutto il territorio circostante nel giro di pochissimi minuti. E’ stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per ben quattro ore prima di sopprimere completamente l’incendio e salvaguardare l’incolumità dei residenti.

 

casolare occupato

Casolare occupato

 

Se ci si sposta poi a pochi metri dal casolare, si possono notare cassonetti dei rifiuti agli angoli della strada ricolmi d’immondizia, nonché fossi adibiti allo scolo delle acque piovane traboccanti di rifiuti di ogni genere. Il tanfo è insopportabile. L’assenza della rete fognaria comunale, infatti, fa sì che i residenti debbano adoperarsi medianti pozzi privati e molti di loro non esitano, attraverso tubature abusive, a riversare i propri liquami sulla strada. Un ambiente del genere è il paradiso delle zanzare, dei rettili e soprattutto dei ratti, che non esitano a permeare oltre i recinti delle abitazioni, sin oltre la porta d’entrata. Qui, l’oramai famoso ‘porta a porta’ non è ancora arrivato, se ne riparlerà, semmai, a Novembre. Ma in un lembo di terra come questo, dove i controlli -a detta di numerose segnalazioni- “non passano mai”, come si può pretendere una collaborazione da parte dei cittadini che nonostante i cassonetti per la differenziata lanciano le buste nei fossi?Nel frattempo, laddove l’immondizia non si trova per strada, viene comodamente bruciata a due passi dalle abitazioni

immondizia bruciata davanti ad un'abitazione

Immondizia bruciata davanti ad un’abitazione

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La situazione delle strade non è da meno. Un’ordinanza dal Sindaco che obbliga i proprietari ad assicurare la costante manutenzione dei terreni in stato di abbandono al fine di risolvere le problematiche igienico-sanitarie è piuttosto inutile se non vi sono opportuni controlli sul territorio che individuino gli inadempienti. Le erbacce ai lati dei vicoli crescono a dismisura, impedendo la corretta visuale stradale e facendo sì che il pericolo di incidenti ad ogni incrocio sia elevatissimo.

L’abusivismo edilizio è divagante. Per fare solo un esempio – e se ne potrebbero trovare a bizzeffe- i camini di alcune abitazioni, da cui fuoriescono fumi nocivi, sono costruiti a poco più di un metro dalle camere di altri residenti, rendendo l’aria talmente tanto insalubre che molti cittadini hanno manifestano problemi respiratori. Se si ascoltano le opinioni di alcuni abitanti del posto, ne fuoriescono conclusioni allarmanti. «Questo quartiere è il regno dello spaccio, della corruzione e della delinquenza. Non si dice nulla di nuovo a constatarlo, eppure da anni a questa parte, la situazione è rimasta la stessa, senza che si giungesse mai ad alcun miglioramento significativo. L’Amministrazione interviene sporadicamente e mai in maniera davvero efficace, e lo stato d’abbandono in cui verte il quartiere ne è la prova palese». O ancora: «Se potessi, mi trasferirei all’istante. Ma purtroppo è impossibile vendere una casa in quest’area», a testimonianza del fatto che il degrado del quartiere è ormai diventato un triste cliché.

“Quanto ancora i residenti di Via Amaseno, Via Sisto, Via Uferte e Via Teppia dovranno provare vergogna per il posto in cui vivono? Quanto ancora dovranno aspettare prima che la manutenzione dei lotti venga attuata da chi da anni a questa parte rende inagibile strade di pubblico utilizzo? Quanti anni ancora la salute pubblica dovrà essere a rischio per colpa di individui inadempienti, Amministrazione silente e forze dell’Ordine immobili?” Queste -e molte altre-, le domande che i residenti si pongono, là dove la frustrazione, l’intolleranza e la mancanza di fiducia nei confronti di chi ci governa ha legittimamente preso il sopravvento.

 

Sofia Boni

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