“L’autostrada Roma-Latina non verrà mai realizzata”.

Libralato: “Non ci sono i fondi. Basterebbe mettere in sicurezza la Pontina”.

L’ecologista Giorgio Libralato ha espresso il proprio parere in merito alla realizzazione dell’autostrada Roma-Latina. Il progetto, a suo avviso, non solo è dispendioso e ostacolerebbe la viabilità per anni, ma darebbe il via ad un’opera “fantasma” che forse mai vedrà la luce:

Periodicamente di torna a parlare dell’areoporto di Latina,
dell’autostrada Roma Latina, del porto di Borgo Sabotino o di altre mega opere che non si faranno mai. Queste favole servono a coprire il fallimento della classe politica e dirigente che da circa 30 anni ha abbandonato il territorio delle provincia di Latina ai predatori, affaristi dei rifiuti, spesso in modo illecito, della malavita e del malaffare spesso collegato alle brutture edilizie, al consumo e alla devastazione del territorio, oggi con centrali a biomasse, biogas e da settembre, grazie alla solita regione Lazio con il compostaggio.giorgio libralato2

Prosegue il Ctp:

L’autostrada Roma Latina non ha i finanziamenti necessari, per la sua realizzazione, che invece sarebbero sufficienti, per la sua messa in sicurezza. Messa in sicurezza che avverrebbe, secondo le organizzazioni dei costruttori, in tempi brevi e immediati, evitando le decine di incidenti mortali annuali, il blocco del traffico. Inoltre, per la diversità degli appalti, è probabile, secondo le organizzazioni dei costruttori, che gli appalti possano andare per la maggior parte ai costruttori locali che sarebbero esclusi dall’appalto dell’autostrada, a pagamento con ulteriore danno per gli automobilisti. La fine dei lavori, mancando i finanziamenti e con progetti incerti come per la nuova SR 156 che vanno avanti da 30 anni circa, rischierebbe di prolungarsi di una decina d’anni.Inoltre l’autostrada Roma Latina ha un elevato impatto distruttivo per varie riserve e non risolve il problema del blocco del traffico sul raccordo anulare. Per il centronistra nel 2004 era un’opera inutile e devastante che non risolve il problema del traffico, che andrebbe spostato su rotaia o sul mare, che dovrebbe diventare pubblico, che dovrebbe migliorare la sicurezza con corsie di emergenza per i mezzi di soccorso e pronto intervento.”

Conclude Libralato, scaldando i toni:

“In oltre 10 mila sotto la grandine il 28 febbraio 2004 abbiamo manifestato contro questo mostro. C’erano le bandiere dei Ds e della Margherita e c’erano quasi cento sigle imprenditoriali, sindacali, sociali, di partito, associative, con 2 vescovi contrari. Oggi lo schieramento a favore, guarda caso, comprende invece sigle coinvolte in tutti i malaffari e le inchieste di tante grandi opere in Italia indagate non solo per spreco di denaro pubblico ma anche per affari chiaccherati”.

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