Le autorità rassicurano: “Nell’incendio di Sacida non c’era eternit”

La Polizia Locale e l’Amministrazione rassicurano sul materiale andato a fuoco nella notte in località Sacida: niente eternit

Niente eternit tra il materiale andato a fuoco nella notte in località Sacida.

La Polizia Locale, dopo i rilevamenti del caso al termine dell’intervento dei Vigili del Fuoco, non ha riscontrato materiale in eternit tra quelli coinvolti nel rogo.

Si trattava, secondo quanto riferisce la stessa Polizia Locale,

“di sterpaglie, andate a fuoco alle spalle del Mc Donald’s della Pontina.

Altresì, si è constatato altro residuo di incendio costituito di sterpaglie, residui di potature ed alcune onduline in plastica”.

Anche il Comune, con una nota ufficiale, ha voluto sottolineare come nell’incendio non siano stati rilevati materiali di altra natura:

Una pattuglia della Polizia Locale di Aprilia – si legge nella nota – ha effettuato un sopralluogo sul posto.

Accertando che l’incendio era circoscritto a qualche sterpaglia nella quale vi erano tracce di potature, bottiglie di vetro e lastre di onduline plastiche parzialmente bruciate.

Non si è riscontrata pertanto la presenza di materiale in cemento-amianto andato a fuoco”.

Pericolo scampato, dunque.

Resta la forte preoccupazione per quanto sta accadendo in questi giorni.

La nube tossica sprigionatasi venerdì scorso ha messo, comprensibilmente, tutti in allarme.

L’intervento dell’ONA

Anche per questo l’Osservatorio Nazionale sull’Amianto ha istituito una unità di crisi che sta raccogliendo moltissime segnalazioni dai cittadini di Pomezia e città limitrofe.

Prima degli accertamenti della Polizia Locale, il Presidente Ezio Bonanni aveva espresso tutta la sua preoccupazione su questo nuovo possibile caso di inquinamento da amianto:

Solo attraverso la bonifica dei siti contenenti ancora amianto o altri materiali pericolosi – afferma l’avv. Bonanni – sarà possibile prevenire i rischi per la popolazione.

La situazione sta diventando insostenibile.

I cittadini non sono nemmeno più liberi di fare una passeggiata all’aria aperta.

È necessaria la massima precauzione.

Purtroppo, sappiamo che gli effetti sulla salute si vedranno tra 20, 30, 40 anni, a causa dei lunghi tempi di latenza.

Ricordiamo, inoltre, che quando si parla di amianto non c’è un limite al di sotto del quale il rischio da esposizione si annulla.

Proprio per questo le istituzioni hanno il dovere di tutelare i cittadini.

E procedere alla bonifica di tutti i siti pericolosi.

Ma non deve essere solo l’amianto – conclude la nota ONA – a destare preoccupazione.

Perché anche la combustione di materiale plastico (PVC) provoca la formazione di diossine.

Anche queste sono cancerogene, e causano il rischio di insorgenza anche di altre patologie”.

di Massimo Pacetti

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