Sequestrata la piscina-discoteca di Anzio

Le Fiamme Gialle hanno smascherato due associazioni che utilizzavano gli spazi della piscina comunale come una discoteca

Per molti anni hanno fatto della piscina comunale di Anzio una discoteca.

Senza in realtà avere alcun permesso.

I rappresentanti legali di due associazioni locali e tre funzionari comunali sono indagati per abuso d’ufficio dalla Procura di Velletri.

L’impostazione di questa “collaborazione” è stata ricostruita dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma.

I rappresentanti delle due associazioni coinvolte, agevolati dagli incarichi ricoperti nel tempo all’interno del Comune, hanno determinato l’adozione di atti illegittimi.

Tramite questi atti, è stato concesso l’utilizzo all’associazione “El Deportivo” di 138 metri quadrati per un punto ristoro.

Superficie di gran lunga inferiore rispetto a quella effettivamente utilizzata.

Successivamente fu stipulato un contratto di comodato d’uso gratuito dell’intera area.

La piscina comunale era stata concessa, dal 2007, ad un’altra associazione culturale che si occupava di nuoto.

Da oltre dieci anni, però, nel periodo estivo l’utilizzo dell’area veniva concesso alla stessa associazione “El Deportivo”.

La quale, a sua volta, sfruttava un’area di circa 1250 metri quadrati, dotata di pista da ballo, zona privée, oltre ad un’ampia area adibita a parcheggio di proprietà del Comune.

Gli impianti sportivi, tuttavia, non possono essere destinati a finalità differenti, e la loro concessione non può essere ceduta a terzi, né totalmente né parzialmente.

Pena la decadenza della convenzione stipulata con l’ente locale.

L’indifferenza dei funzionari comunali preposti al controllo ha, però, condotto all’omissione della dichiarazione di decadenza della convenzione.

Le indagini delle Fiamme Gialle, inoltre, hanno fatto emergere il mancato versamento all’ente locale proprietario il canone di locazione.

Si parla di una cifra che si aggira intorno ai 170.000 euro.

L’associazione “El Deportivo”, inoltre, beneficiava del regime fiscale agevolato previsto per gli enti “no profit”.

Nonostante svolgesse esclusivamente attività commerciale.

guardia di finanza

di Massimo Pacetti

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