Usura, truffa all’INPS e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: in manette una famiglia romana

Padre, figlio e nuora gestivano un giro di usura che applicava tassi oltre il 223% annuo. Il capofamiglia risultava anche invalido: la truffa all’INPS ammonta a 70.000 €

È finita in manette ieri, grazie all’intervento della Guardia di Finanza, una famiglia romana colpevole di usura, truffa ai danni dell’INPS e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Dalle indagini delle Fiamme Gialle di Frascati e Velletri è emerso il coinvolgimento di un uomo di 71 anni, del figlio 49enne e della nuora di 46 anni in attività illecite particolarmente lucrative.

Anzitutto, i tre gestivano un giro di usura che applicava tassi da capogiro: si superava anche il 223% annuo.

Grazie alla complicità di altre 6 persone, i tre prestavano soldi a persone bisognose, salvo poi stringere il nodo fin quasi a soffocare le proprie vittime.

Il capostipite della famiglia, inoltre, risultava anche invalido totale nei registri dell’INPS, per patologie fisiche e psichiche.

Le indagini della Guardia di Finanza, invece, hanno messo in luce l’estrema lucidità dell’uomo, che era anche perfettamente in grado di guidare la sua auto.

Il figlio si è mostrato degno di cotanto padre.

Da alcune intercettazioni, infatti, è emerso il suo coinvolgimento in un finto matrimonio che doveva servire per far rimanere in Italia un immigrato 33enne.

Alla promessa sposa venivano forniti dettagli e particolari su come rispondere alle domande degli investigatori chiamati ad accertare la veridicità delle nozze.

I tre dovranno ora rispondere di associazione per delinquere finalizzata all’usura ed all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria, truffa e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

di Massimo Pacetti

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