“Anime sommerse” per una didattica alternativa

Lo spettacolo “Anime sommerse” di Pina Farina alla “Garibaldi” per una didattica alternativa

È plausibile tentare un approccio diverso alla poesia, soprattutto se il pubblico è adolescenziale?

Ossia quello dello smartfhone, facebook e playstation a tutte le ore?

O della musica che “rumoreggia” ad alto volume nelle orecchie, anestetico di fortuna per un bisogno febbrile d’evasione.

Un  di-vertere per guardare altrove, girare la faccia, fuggire da una storia troppo pesante da contenere e digerire nei suoi tratti sempre più feroci e devianti?

Èpossibile osare, invece,con-vertere, ovvero indirizzare all’interiorità, porgere l’orecchio dentro, nell’anima, in quell’infinito spazio entro cui solo la poesia è in grado di condurci?

Pina Farina, docente e scrittrice, ha ricamato un prototipo di didattica alternativa.

Con il suo spettacolo “Anime sommerse, un viaggio poetico nella storia tra musiche, immagini e parole”.

Al fine dipescare nella storia che ha attraversato vari secoli, quei segnali luminosi, quei sentieri tracciati dai grandi poeti e filosofi che meritano, oggi più che mai, un posto.

Una collocazione forte e tangibile all’interno di una realtà martoriata e contraffatta.

“Un momento meraviglioso, con e per i nostri ragazzi il 17 maggio 2017, alla Garibaldi di Aprilia- ha commentato la prof.ssa Patricia Renzi.

Meraviglioso come quell’ ANIMA che non si vede ma che scalpita, in ognuno di noi.

E che consente, prima o poi, alla magia della Vita, di rivelarsi.

In alcuni momenti abbiamo solo bisogno che qualcuno ce lo ricordi, facendoci vibrare”.

Dopo un certo successo di pubblico adulto, Anime Sommerse, ha vinto la scommessa con i ragazzi delle scuole.

Trascinati dal vortice magico delle parole, delle musiche e delle immagini e attraverso apposite atmosfere, hanno sperimentato l’immedesimazione poetica.

Nella durezza di Quasimodo che addita l’Uomo del mio tempo come ancora quello della pietra e della fionda.

O la dolcezza di Ungaretti che piange d’umiliazione e vergogna, ma vede oltre la fitta nebbia e si riconosce creatura, nell’immenso scenario dell’universo.

Il grido sofferto del pastore leopardiano che cerca risposte esistenziali al limite imposto dalla natura umana.

La fusione totale degli amanti con la natura ne “La pioggia nel pineto di D’Annunzio.

La preghiera di San Bernardo alla Vergine.

La straordinaria esperienza di Francesco d’Assisi che da giovane ricco, in un impeto d’amore spirituale, si spoglia delle ricchezze materiali e trova, nella povertà assoluta dello spirito, quella felicità dell’essere mai prima sperimentata.

Queste, ed altre meravigliose poesie, declamate dalla docente e a tratti, coralmente, con la stessa platea di oltre trecento ragazzi.

La poesia ha fatto così ingresso nella storia, qui e ora.

E alleviato, per quasi due ore di spettacolo, quella solitudine esistenziale che caratterizza una generazione fortemente provata da un nichilismo devastante.

Il progetto, proposto dall’Associazione culturale “Effatà – Apriti-” e ideato dalla prof.ssa Pina Farina.

Sarà presentato in vari Istituti secondari a partire dal prossimo autunno.

Avvalendosi della collaborazione di Davide Fraraccio (chitarra-voce) HalenaHromyk (voce-pianoforte), Massimo Frasca (batteria-percussioni), Alessandra e Arianna Ricci (ginnaste).

Per la fotografia, Fabio Bellini e Fabiana Brigido che, con Francesco Perri, curano la parte tecnica.

Le coreografie sono state studiate dalla prof.ssa Maria Rita Ialongo mentre i costumi scenografici dalla prof.ssa Manuela Isone.

L’I.C. Garibaldi di Aprilia continua ancora, grazie al suo Dirigente Scolastico Angela Persechino, ed allo straordinario team dei suoi docenti, a porsi come crocevia di coraggiose esperienze.

In grado di fornire modelli alternativi di insegnamento per l’inclusione gradita ed altamente proficua dei  suoi studenti.

di Anna Catalano

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