Diario di Viaggio: seconda fermata, Dubai

Continua la carrellata dei testi premiati nel Concorso Letterario Diario di Viaggio. Oggi il secondo elaborato ambientato a Dubai

Diario di Viaggio. Blogger per un giorno“, il Concorso di Scrittura Creativa per le scuole di Aprilia oggi fa tappa a Dubai.

Sveva Sabato, studentessa dell’Istituto Comprensivo Gramsci, ha descritto il paesaggio arabo “da opera d’arte” nel titolo del suo testo.

Ecco il suo elaborato:

“Avete presente quando decidete di fare un po’ di pulizia tra le cartelle del computer? Beh, se non avessi finalmente deciso di farlo non starei scrivendo questo. Ho ritrovato un vecchio video, la raccolta di tutte le foto scattate durante la crociera che feci nel 2011, quando avevo otto anni. Certe cose non me le ricordavo ma ora che le ho viste mi sono ritornati alla mente tutti i ricordi. Era la settimana prima di Natale, periodo dell’anno perfetto per un viaggio negli Emirati Arabi: altro che inverno, lì era piena primavera! Andavamo in giro a maniche corte e pantaloncini mentre in Italia bisognava vestirsi molto pesanti! Dell’intero viaggio in Medio Oriente, che comprendeva la visita delle tre città principali cioè Abu Dhabi, Muscat e Dubai, l’ultima di certo è quella che mi è rimasta di più impressa. Quindi ho deciso di scrivere il mio viaggio in quella maestosa città, lì dove al limitare del deserto sorgono i grattacieli.

22 dicembre del 2011

La prima meta del giorno è stata il deserto che si stende appena accanto alla zona abitata. Per raggiungerlo abbiamo usato le jeep per poter “navigare” tra le dune. Peggio delle montagne russe! Non vedevo l’ora di arrivare e scendere dalla macchina! Fortunatamente ci abbiamo messo poco per arrivare e… cosa dire: uno spettacolo! Qua e là tra la sabbia spuntavano dei rigogliosi cespugli che regalavano un tocco di colore al paesaggio delineato da marrone e azzurro. Inutile parlare della temperatura: esageratamente alta! Stare nel deserto significa provare quel senso di libertà assoluta, senza limite: ovunque guardi vedi sabbia e dune e poi il cielo. Il più bel passatempo? Ce ne sono molti. In questa giornata ho passato il mio tempo a scivolare nelle conche sabbiose e ad arrampicarmi per avere la migliore vista. Poi ad un certo punto abbiamo trovato degli strani frutti sepolti. Assomigliavano a delle angurie, sia per il colore che per le somiglianze delle piante, con una piccola differenza: le dimensioni. Tutti conoscono la grandezza di una comune anguria, ora provate ad immaginarla grande quanto una palla da tennis! Quegli strani frutti sono lo spuntino preferito dei dromedari, dato che la maggior parte presentavano morsi notevoli. Ci è anche stato proposto di fare un giro con i cammelli ed io subito ho accettato! La mia mente da bambina si sentiva come invincibile a cavalcare un simile animale, anche se avrei preferito una bella corsa verso l’orizzonte, piuttosto che una tranquilla passeggiata di dieci minuti circa. Verso le sette di sera il sole iniziava a scendere piano piano verso terra. Quale miglior modo di ammirare il tramonto se non sopra una duna, sopra la più alta duna nei paraggi? Alle sette e venti circa, il cielo è divenuto prima rosso, poi arancione, rosa, azzurro, mentre una sfera rossa fuoco calava lentamente, sempre più vicina alla sabbia. Tempo di voltarsi un attimo e tornare a guardare il cielo, che già la terra aveva nascosto il sole, l’orizzonte lo aveva attirato a sé, lo aveva chiamato, e alla fine era scomparso dietro alle dune. Aumentava l’azzurro, che diveniva blu per accoglie la notte. Ma a quella festa notturna non poteva presentarsi solo quel cupo colore, c’era la luna, seguita dalle stelle, diverse da quelle che si possono ammirare nel nostro cielo: altre costellazioni, che non avrei mai immaginato di vedere o che potessero esistere. A mano a mano, il tenebroso cielo veniva invaso da mille puntini bianchi che salutavano l’ultimo raggio che tardava ad andar via. Come vi ho detto, ci trovavamo su una collina sabbiosa. Troppo monotono tornare a valle a piedi, e allora ci hanno pensato le nostre guide. Qualcuno nonostante tutto scendeva a piedi, altri, come la sottoscritta, ha deciso di tentare di portare un atmosfera invernale in un luogo dove non esiste il freddo. E via a scivolare giù, solcando la sabbia con slitte e snowboard. La serata l’abbiamo trascorsa in un villaggio di beduini: erano state allestite numerose tende che riproducevano ciò che accadeva in un normale villaggio. Alcuni uomini stavano cucinando la cena: spiedini di carne e pane arabo tipico dei beduini. Molto buono! In qualche tenda venivano proposti i vestiti tipici del luogo, e in una c’era una donna che faceva i tatuaggi all’henné, un tipo di tatuaggio non permanente, in rilievo, molto carino. Inutile dire che me ne sono fatto fare uno sulla mano! Ma come il sole, anche il caldo ci aveva lasciato. Assurdo pensare che nel deserto di notte si raggiungono temperature bassissime! Dopo aver consumato la cena, una ballerina ci ha mostrato la danza del ventre, successivamente siamo tornati in città, con la neve. Prepariamoci al prossimo giorno!

23 dicembre 2011

Oggi ci aspetta il giro di Dubai. La vista dei grattacieli è molto simile a quella di New York, solo che la Grande Mela non è circondata da sabbia. Dubai si affaccia anche sul mare e gli Arabi hanno sfruttato appieno questo vantaggio, creando una serie di isole artificiali che hanno stupende forme. Tra le più conosciute troviamo la grande e piccola Palma, la Via Lattea, il mondo e molte altre. La lussuosità di questa città è così elevata che gli hotel a cinque stelle non sono nemmeno i più belli, perché alcuni arrivano anche a sette o otto stelle. Un hotel a cinque stelle è ed esempio la Vela, un edificio a forma di vela che affaccia direttamente sul mare. Ma il punto forte è un altro: il grattacielo più alto del mondo, cioè il Burj Khalifa, alto ben 829,8 metri e con 163 piani, anche se sono visitabili dai turisti solo fino al 123 perché i successivi ospitano uffici. All’inizio avevo un po’ paura a salire con l’ascensore, perché mi avevano detto che è il più veloce esistente. Appena sono salita mi sono stretta forte a mia madre in attesa che finisse, ma dopo un po’ non sentendo movimento, ho guardato il numero di piani che scorrevano: ci stavamo muovendo e anche molto velocemente, ma non me ne accorgevo! La vista dalla cima era fantastica. Si poteva ammirare l’intera città, tutte le case, le fontane, le isole. Dopo aver fatto un giro tra le illustrazioni del progetto del grattacielo, siamo tornati a terra e abbiamo visitato il centro commerciale Dubai Mall, il quale detiene il record dell’acquario più grande del mondo. Esatto: un normale centro commerciale possiede l’acquario più grande esistente! Ed è davvero meraviglioso, specialmente il tunnel di vetro dove, mentre cammini, puoi vedere i pesci tropicali che a loro volta ti osservano!

Quella è l’ultima cosa che ho visto della città. Non me ne ero resa conto, ma il giorno dopo sarebbe stata la Vigilia di Natale!

Non è da tutti riuscire a visitare questi Paesi e mi ritengo fortunata di esserci andata. Solo che alcuni luoghi sono interessati da lotte intestine, altri da guerre sanguinose. Pensiamo a volte a ciò che accade laggiù, e ci accorgiamo che il colore vivace delle città ricche e belle è oppresso dal colore della rabbia”.

di Massimo Pacetti

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