Il 25 aprile che divide: a Campoverde, presso il Cippo, il ricordo del battaglione Barbarigo

Due manifestazioni in parallelo: a Campoverde la commemorazione al Cippo, ad Aprilia la festa della Liberazione.

“Arrendersi o perire!”. Il 25 aprile del 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale proclamava l’insurrezione in tutte le zone della nostra penisola ancora occupate dai nazifascisti (la lotta partigiana era già iniziata da quasi due anni, dal settembre del ’43, e aveva portato alla liberazione di tutto il centro-sud: l’Italia era allora divisa dalla linea gotica in Repubblica di Salò e territori Alleati); con la Liberazione si poneva fine ad un ventennio di dittatura e a cinque anni di una futile e atroce guerra mondiale.

Ad Aprilia, ogni 25 aprile, la popolazione vede spaccarsi in due: il motivo? La fede politica, connessa al desiderio di rievocare un particolare momento della nostra storia nazionale. In zona Campoverde, intorno al Cippo dedicato alla brigata Barbarigo (X Mas), i militanti della destra ricordano i soldati italiani della RSI caduti nel tentativo di ostacolare l’avanzata delle truppe angloamericane (queste sbarcarono ad Anzio, nel ’44). In contemporanea, in Piazza Roma, la festa nazionale con la celebrazione del 72° anniversario della Liberazione.

La manifestazione “di destra”, sebbene forse in contrasto con la tradizione e la memoria nazionale, continua ad essere celebrata da ben 50 anni e questa mattina l’appuntamento è stato riconfermato. Novità di questo 25 aprile l’assenza del presidio ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) a contestare fisicamente la commemorazione al Cippo. Qualche giorno fa Filippo Fasano, presidente dell’ANPI Aprilia, ha portato all’attenzione della stampa locale la volontà del gruppo di procedere nella contestazione con una lettera al Sindaco e al Prefetto della quale riportiamo un estratto:

“Non abbiamo rinunciato affatto – si legge nella nota – al nostro dovere di difendere le Istituzioni e la Costituzione […] Chiediamo se ritenga siano compatibili le cerimonie ufficiali istituzionali per ricordare la lotta partigiana e  la Liberazione dal nazifascismo con riti pubblici di chi ritiene di onorare, per una sorta di sprezzante “par condicio”, coloro che,  insieme all’esercito occupante tedesco, volevano difendere, e per questo combattevano, un regime dittatoriale e razzista come quello fascista“.

L’ANPI sfilerà in corteo per le vie del centro durante la celebrazione per la festa della Liberazione e per gli 81 anni di Aprilia.

di Jacopo Cascone

 

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