L’Italia nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU: il ricordo di Francesco Gudagnuolo

Nel 1999 una delegazione italiana consegnava al Palazzo di Vetro un’opera dell’artista Francesco Guadagnuolo dal titolo “Il Debito Estero”

L’Italia è stata eletta nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu e il Francesco Guadagnuolo ricorda la sua personale esperienza al Palazzo di Vetro.

Il 15 aprile 1999, infatti, partiva da Roma per New York la Delegazione dei Parlamentari per il Giubileo.

Questa era presieduta dalla Senatrice Ombretta Fumagalli Carulli e ne faceva parte l’artista Francesco Guadagnuolo.

Lo scopo era quello di incontrare le delegazioni accreditate presso l’ONU e di presentare il progetto sul debito estero, la libertà religiosa e la dignità della persona.

Ma anche consegnare l’opera dello stesso Guadagnuolo “Il Debito Estero” – verso una nuova solidarietà, al Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan.

L’opera è esposta permanentemente nella prestigiosa Sede dell’ECOSOC del Palazzo di Vetro di New York.

Si tratta di una  associazione dedicata alla promozione dell’economia e l’avanzamento dei Paesi bisognosi.

Così l’arte italiana è presente in uno dei luoghi di maggior prestigio al mondo: la sede dell’ONU.

Francesco Guadagnuolo ha aggiunto la sua opera alle sculture “Inno alla Vita” di Giacomo Manzù e “Sfera con sfera” di Arnaldo Pomodoro, installata all’esterno dello stesso Palazzo.

Nel suo discorso la Senatrice Fumagalli, trattando le problematiche sul debito estero dei Paesi poveri, dichiarò:

“Sullo specifico tema del debito estero la sensibilità artistica del Maestro Guadagnuolo ha realizzato un’opera che qui all’ONU vogliamo consegnare all’ambasciatore Francesco Paolo Fulci.

Mentre abbiamo destinato centottantacinque esemplari serigrafici ai rappresentanti delle delegazioni presenti al Palazzo di Vetro”.

“Il Debito Estero” presente all’Onu ma non solo

L’opera fu consegnata al Segretario Generale dell’ONU Kofi Annan tramite il Presidente dell’ECOSOC, l’Ambasciatore Francesco Paolo Fulci.

Il quale, prendendo la parola, spiegò:

“Il quadro di Guadagnuolo è un simbolo della vocazione dell’Italia alla cooperazione verso il Terzo Mondo.

Ma è anche l’occasione per lasciare una traccia del nostro contributo alla lotta per lo sviluppo e per i diritti umani.

Anche quando l’Italia non avrà più la Presidenza dell’ECOSOC”.

Il primo esemplare serigrafico dell’opera fu consegnato dall’artista nelle mani del Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi.

È proprio bello, sono onorato

fu il commento del Presidente.

Guadagnuolo illustrò così la sua opera:

Ho voluto rappresentare, sotto metafora, come il mondo opulento e ricco dovrebbe comportarsi nei confronti della parte del pianeta ancora sotto la morsa della fame e del sottosviluppo.

Ne è uscita un’opera carica di suggestione.

Dove i due emisferi a confronto sono uniti da due mani che si protendono ad offrire il pane.

Per significare che il mondo dovrebbe unirsi in un impeto di giustizia e di solidarietà.

Per assicurare a tutti gli uomini della terra una vita dignitosa, degna di essere vissuta“.

di Massimo Pacetti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *