Ad Aprilia festa doppia il 25 aprile

Il giorno del 72° anniversario della Liberazione cade anche il compleanno della città, fondata il 25 aprile 1936

Come ogni anno ad Aprilia hanno avuto luogo le celebrazioni del 25 aprile.

E, come ogni anno, la nostra città ha due ricorrenze da festeggiare in questa data.

La prima, ovviamente, è la Liberazione dell’Italia dal nazifasscismo a conclusione della Seconda Guerra Mondiale.

La seconda è il compleanno della città stessa.

Il 25 aprile del 1936, infatti, venne posata la prima pietra della quarta città sorta dopo la bonifica delle paludi pontine.

Una festa doppia che anche quest’anno ha portato momenti molto suggestivi e sentiti.

Ad iniziare dalla celebrazione religiosa nella chiesa madre della città, quella di San Michele Arcangelo e Santa Maria Goretti.

Al termine della funzione il corteo, formato dalle associazioni combattentistiche e dalle autorità cittadine e provinciali, ha percorso Via degli Aranci arrivando al Monumento ai Caduti in Piazza della Repubblica.

Qui il Sindaco Antonio Terra, insieme con il Prefetto Vicario di Latina Dott. Luigi Scipioni, ha deposto una corona di alloro ai piedi del monumento, ascoltando l’intonazione del “Silenzio” prima e dell’Inno italiano poi.

Al termine della cerimonia civile il corteo ha ripercorso nuovamente Via degli Aranci, sostando poi in Piazza Roma per assistere alla esibizione della Fanfara dei Bersaglieri.

La mattinata si è conclusa all’interno della “Sala Manzù” della biblioteca comunale dove il Sindaco ha tenuto un breve discorso:

Oggi spirano venti di guerra preoccupanti.

La nostra città ha vissuto sulla sua pelle gli effetti peggiori della guerra, con il sacrificio dei nostri padri e dei nostri nonni.

Sta a noi lanciare un monito di pace per i nostri figli.

In questo giorno vogliamo ricordare tutti i caduti della Seconda Guerra Mondiale.

Ed anche il nostro Caporal Maggiore Massimo Di Legge, morto in Afghanistan nel 2011.

Dobbiamo investire su una società multiculturale.

E dare al mondo la migliore immagine di Aprilia.

Quella che sappiamo e vogliamo esportare”.

di Massimo Pacetti

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