Le Crocerossine all’Istituto “Gramsci”

I ragazzi dell’Istituto Gramsci incontrano le infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana

La Croce Rossa ha messo una nuova luce negli occhi dei ragazzi dell’istituto Antonio Gramsci. Lunedì alla sezione “media” dell’Istituto, durante l’orario scolastico, alcune classi terze hanno incontrato le infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, chiamate crocerossine, venute per consegnare il loro primo calendario dell’Avvento, realizzato per il centenario della loro attività, e per raccontare la loro storia.

Nel 1906 a Milano venne costituito il primo corso delle crocerossine, che era formato da donne che erano sensibili al problema degli infermi. Nel 1908 già un migliaio d’infermiere tra diplomate ed allieve costituivano il personale disponibile. Più tardi questa nuova iniziativa si diffuse in tutta Italia.

Il 25 dicembre del 1915 è il primo Natale che passarono da crocerossine aiutando i militari che avevano partecipato alla Prima Guerra Mondiale, soccorrendoli quando venivano feriti nel campo di battaglia, creando dei veri e propri ospedali e anche i treni facevano da ospedale quando le ferite erano particolarmente gravi o urgenti, questi treni inoltre in quel periodo servivano più che mai perché era in corso un epidemia chiamata “la spagnola”.

Per festeggiare il centesimo Natale hanno consegnato alle classi dell’Istituto “A. Gramsci” il loro primo calendario dell’Avvento fatto proprio da loro, in cui raccontano la loro storia dal 1915 ad oggi.

Un alunno ha fatto una domanda particolare che a loro è parsa molto interessante: “Che cosa provate o meglio sentite quando curate una persona?”. Una di loro ha risposto con grande entusiasmo: “E’ una grandissima emozione dare una mano a chi ne ha più bisogno senza fare distinzioni. Una sensazione che non si può descrivere a parole.”

Le crocerossine hanno chiuso l’incontro con un consiglio: “Tutto è bello nella vita, basta farlo con amore.” La cosa migliore che si può dare a una persona quando sta male è mostrarsi a lui con un dolce e caloroso “sorriso”.

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L’articolo è stato scritto dai ragazzi del Giornalismo Web dell’Istituto Gramsci (Chiara Ruocco e Alex Andreescu). La foto è di Davide Serafini.

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