APL continua con le domande alla Giunta, ma “perde le speranze” sull’avere risposte

Pubblicati dal movimento anche gli ultimi dossier consegnati ad ottobre agli Assessori della nuova Giunta. Finora tante domande ma nessuna risposta

Aprilia in Prima Linea continua a porre domande alla Giunta Comunale su come si intenda intervenire per risolvere le criticità di Aprilia

anche se a questo punto non speriamo più di ottenere risposte.

Con la pubblicazione sui propri canali telematici delle domande inviate agli Assessori Barbaliscia e Caracciolo, APL ha reso pubblico tutto il proprio dossier nato dall’esigenza di porre rimedio alle tante mancanze presenti in città.

In particolare, all’Assessore a Servizi Sociali e Sanità viene chiesto conto della carenza di personale e strumentazioni alla Asl, cause delle infinite liste d’attesa lamentate ormai da tempo immemore.

Sempre a livello sanitario viene chiesto conto delle disinfestazioni, di cui

si ha la sensazione che o non vengano fatte oppure non siano efficaci. 

Un altro problema spesso sottovalutato, ma di grande importanza, riguarda la presenza delle barriere architettoniche:

Aprilia – spiegano i referenti di APL rivolgendosi direttamente all’Assessore Barbaliscia – non può certo definirsi una città a misura di disabile, in particolar modo di quelli con difficoltà di deambulazione.

Ci farebbe piacere sapere quali sono gli impegni che il suo assessorato è pronto a prendersi per abbattere sempre più le barriere architettoniche.

E per consentire una maggiore fruibilità della città a coloro che vivono in uno stato di disagio.

All’Assessore Gianfranco Caracciolo, invece, viene chiesto delle misure restrittive sull’emissione dei fumi in atmosfera, sull’implementazione del Piano di Protezione Civile visti gli impianti a rischio presenti sul territorio e dei controlli su slot machine e negozi alimentari

etnici,

come definiti da APL.

È dovere di chi amministra la cosa pubblica – concludono – rendere conto del proprio operato.

Ma sembra che nella nostra città i doveri etici e morali di chi detiene il potere siano volutamente ignorati.

di Massimo Pacetti

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