Aprilia in Prima Linea e la battaglia contro Sprar e Ius Soli

Dopo il comunicato di ieri delle forze di maggioranza, Aprilia in Prima Linea prosegue la sua battaglia contro i “finti migranti”

Continua lo scontro sull’adesione allo Sprar tra maggioranza e forze di opposizione.

A rispondere alle dichiarazioni di ieri della maggioranza è Aprilia in Prima Linea, che si è sentita direttamente chiamata in causa.

Tanto da definire “una medaglia al valore” le accuse rivolte dalle liste civiche ai movimenti contrari al progetto:

“La risposta stizzita – affermano da APL – delle forze che compongono l’Amministrazione di Aprilia sul tema dello Sprar e sui “clandestini vestiti da profughi”, per noi è fonte di giubilo.

Una vera e propria medaglia al valore.

Una dimostrazione tangibile del fatto che costoro sono allergici al solo pensiero di avere una opposizione precisa e puntuale ai loro sciagurati provvedimenti.

Evidentemente sono stati abituati troppo bene.

Il vederli pescare a piene mani nella retorica del più melenso buonismo ci riempie di gioia.

Poiché è il frutto dell’aver toccato con mano l’avversione dei cittadini all’arrivo di altri finti migranti ad Aprilia.

A nulla servono i richiami agli apparati del Governo e del mondo delle cooperative.

Se non ad evidenziare come tale scelta sia stata dettata dalla necessità d’ingraziarsi costoro in vista delle prossime elezioni.

Non è cosa nuova che la maggioranza al governo della città privilegi i rapporti con le lobby rispetto a quelli con i cittadini.

Infatti – continua il coordinatore Emanuele Campilongo – dopo le numerose porte in faccia ricevute di recente, anche da coloro che li avevano precedentemente sostenuti, essi si trovano in uno stato confusionale e di allarme.

Di conseguenza, nel tentativo disperato di guadagnare consensi, si sono consegnati mani e piedi a coloro che stanno perpetrando e pianificando l’invasione immigratoria in atto.

Le nostre domande rispetto ai modi e ai tempi di adesione allo Sprar rimangono senza risposta.

O meglio, le vere motivazioni sono di carettere economico/politico.

Con buona pace delle foglie di fico dell’accoglienza e dell’integrazione, tanto sbandierate”.

La battaglia contro la “grande sostituzione”

Uno dei temi portati avanti con vigore dal APL sul tema immigrazione è quello della “sostituzione etnica”.

L’idea, cioè, che il mancato controllo dei flussi migratori possa portare ad avere più stranieri che italiani nel nostro Paese.

Una eventualità che il movimento ribadisce con forze e contro la quale promette di continuare a battersi:

I numeri che l’Amministrazione vede come ridotti e gestibili – prosegue la nota – per noi sono fonte di allarme e di preoccupazione.

Per APL già questi sono troppi.

Il numero per noi adeguato è zero.

Noi non vogliamo clandestini.

Noi denunciamo il fiume di denaro che viene impiegato per gli stranieri.

Mentre per i servizi di sostegno agli italiani ci sono solo le briciole quando va bene.

Aprilia e i suoi amministratori potevano stare fuori dallo Sprar.

O meglio, esso doveva e poteva essere tema di discussione in campagna elettorale.

Chiedendo il sostegno ai cittadini su tale provvedimento e regolandosi di conseguenza al loro parere.

Questa è la democrazia.

Ma siccome il rischio di vedersi clamorosamente bocciati era molto grosso, l’Amministrazione ha forzato la mano.

A quelli come noi – sottolinea ancora Emanuele Campilongo – non si può chiedere il silenzio di fronte alla “grande sostituzione” del popolo italiano in atto.

Che vede nell’abominio dello ius soli l’ultima fase di questo piano criminale.

Non vogliamo dilungarci poi sul coinvolgimento in questa operazione di aziende.

È chiaro, anche a livello nazionale, che ci sia l’intento di creare un massa di manodopera a basso costo che fa molto gola agli imprenditori.

E di farlo attraverso la precarizzazione spinta e le politiche di “porte aperte”

Infine, una battuta anche per quel gruppo di insegnanti che non hanno trovato motivazioni migliori per fare lo sciopero della fame se non per lo ius soli.

Vi consigliamo di pensare a replicare tale iniziativa per lo scandalo delle scuole fatiscenti.

Per gli studenti destinati al precariato o alla disoccupazione o, peggio, all’emigrazione.

Alle leggi vergognose come l’alternanza scuola lavoro e contro una classe politica che ha rubato il futuro di intere generazioni.

Forse, sarebbe stato meglio che protestassero per questo”.

di Massimo Pacetti

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