Azione: “La nostra città non può ospitare ulteriori impianti per la gestione dei rifiuti”.

In vista della Conferenza dei Sindaci della Provincia di Latina di domani, il gruppo consiliare Aprilia in Azione interviene sulla vicenda.

“In data 20 novembre 2020 l’Assessore Regionale Massimiliano Valeriani ha sollecitato, attraverso una lettera, il Presidente della Provincia di Latina e i Sindaci a individuare i siti pubblici per la gestione dei rifiuti. Pur comprendendo lo spirito che ha portato l’Assessore Valeriani a sollecitare la Provincia di Latina, non possiamo non negare la nostra meraviglia per la puntualità che ha portato l’Assessore Regionale a inviarla subito dopo il Consiglio Comunale di Aprilia che all’unanimità ha espresso il proprio “No” alla discarica in località La Gogna. Ad ogni modo, è pur sempre vero che questa lettera mette in luce il tanto tempo inutilmente speso senza che la Provincia abbia avuto la capacità di trovare delle soluzioni che, in ogni caso, devono essere necessariamente prese per evitare l’ennesima approvazione di progetti presentati da privati. Come Aprilia in Azione non possiamo che convintamente ribadire quanto già espresso nella delibera di Consiglio Comunale del 19 novembre scorso:

  1. No” al progetto presentato dalla PAGURO SRL che prevede la realizzazione di una discarica in località La Gogna.
  2. Aprilia deve essere esclusa da qualsiasi possibilità per l’insediamento di nuovi impianti per la gestione dei rifiuti. La nostra città è già satura di impianti e, paradossalmente, ciò vanificherebbe tutti gli sforzi dei cittadini grazie ai quali viene mantenuto un alto livello per la raccolta differenziata.

Attraverso una stretta collaborazione con i gruppi di Azione della provincia di Latina, con cui sono state condivise soluzioni e azioni comuni, monitoreremo con grande attenzione la vicenda auspicando che dalla conferenza dei Sindaci, prevista per domani, possano pervenire indicazioni e soluzioni precise e adeguate.”

Gruppo Consiliare Aprilia in Azione, consiglieri comunali Giorgio Giusfredi e Davide Zingaretti.

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