Blocco Studentesco – Ministro Fedeli: lo scontro continua

I militanti del Blocco Studentesco hanno affisso uno striscione di protesta contro l’iniziativa del Ministro di consentire gli smartphone in classe

Non si placa la polemica del Blocco Studentesco nei confronti del Ministro dell’Istruzione Fedeli.

Già alcuni giorni fa il movimento aveva attaccato la titolare del MIUR.

Questa notte i militanti hanno affisso uno striscione di protesta contro un’altra delle iniziative del Ministro.

Stavolta lo scontro è sulla tecnologia, in particolare l’idea lanciata dalla Fedeli di consentire l’uso degli smartphone nelle aule:

“L’unica straordinaria opportunità è quella di modernizzare, finalmente, l’istruzione italiana.

Come?

Il Blocco Studentesco da anni propone di introdurre la tecnologia nelle scuole per sconfiggere, attraverso l’adozione di un libro di testo elettronico, lo strapotere delle case editrici.

Le quali da anni infieriscono sulla situazione economica delle già vessate famiglie italiane.

Il MIUR dovrebbe assumere il ruolo di garante nella fissazione del prezzo dei testi scolastici.

Eliminando l’annoso problema del caro libri.

Il Ministro dell’Istruzione, piuttosto che all’introduzione a scopo didattico degli smartphone nelle classi, che aiuterebbe solo una maggiore deresponsabilizzazione di docenti e studenti, pensi a tecnologizzare gli strumenti di apprendimento in maniera funzionale alla soluzione di gravose problematiche per gli studenti e le loro famiglie.

In questa città – continua la nota – un “vile” assenso alla direttiva è stato dato dalle istituzioni scolastiche del C. e N. Rosselli.

Che addirittura ai microfoni del Tg3 si sono mostrate favorevoli a questa scelta.

Dimenticando, come sempre, le reali problematiche della scuola.

L’ennesima presa in giro di un governo di inetti.

Come sempre il Blocco Studentesco, anche qui ad Aprilia, si dimostra essere l’unico movimento che porta avanti battaglie politiche per la scuola.

Nel silenzio inaccettabile di una classe dirigente vuota e imbambolata“.

di Massimo Pacetti

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