Il Blocco Studentesco dice “No” all’accordo Miur-Mc Donald’s

Dalla fine dello scorso anno il progetto di alternanza scuola lavoro ha proposto questo accordo. Il Blocco Studentesco protesta

Torna a farsi sentire il Blocco Studentesco apriliano.

Nella notte gli attivisti hanno affisso sulla recinzione del “Meucci” uno striscione di protesta.

L’argomento è l’accordo siglato dal Ministero dell’Istruzione con il colosso americano del fast food Mc Donald’s.

La partnership rientra nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro.

Il problema è che la catena della grande M non viene ritenuta sufficientemente qualificante dal movimento:

“Con questa azione – dichiara il Blocco Studentesco – abbiamo voluto ribadire la nostra contrarietà a questo accordo.

Stipulato nel silenzio dei media e delle forze politiche complici del governo dei “riformatori”.

Un accordo che permette lo sfruttamento di 10.000 studenti italiani nelle sedi di Mc Donald’s, con il falso pretesto dell’alternanza scuola lavoro.

Oltre alla palese inutilità delle mansioni che andranno svolte dagli studenti, questa riforma ha preferito il colosso americano a centinaia di aziende italiane.

Le quali avrebbero garantito una reale formazione lavorativa.

Inoltre, in questa riforma manca una formazione etica e culturale.

In grado di forgiare uomini e donne consapevoli del proprio destino e delle proprie radici.

Una riforma che in questi mesi è stata ratificata dal governo fantoccio Gentiloni, che si piega alle logiche di mercato e dello sfruttamento del lavoro gratuito.

Dopo l’ennesimo passo compiuto sulla strada della Scuola-Azienda, è chiaro che agli studenti si lascerà sempre meno spazio all’interno della vita scolastica.

Se non la prospettiva di diventare puri e semplici “oggetti”, da comprare o vendere, come comuni prodotti.

Noi – concludono dal Blocco – saremo in prima linea per difendere gli studenti da questa mentalità capitalista e distruttrice che muove guerra alla scuola pubblica.

Il futuro, che ci vorrebbe essere tolto, non si reclama come un diritto ormai scaduto.

Esige l’impegno e la voglia di combattere per esso.”

di Massimo Pacetti

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