Il PD insiste: “Tasse più alte e accertamenti sbagliati”

Il Partito Democratico di Aprilia insiste sugli aumenti delle tasse dal 2011 ad oggi e sottolinea: “Atti di accertamento incompleti e sbagliati”

La battaglia del Partito Democratico di Aprilia in vista delle prossime elezioni insiste su un punto cardine: le tasse.

Dopo la questione delle autorimesse e gli aumenti denunciati già lo scorso mese, il gruppo dirigente del PD torna nuovamente sull’argomento.

Il Segretario Alessandro Mammucari ed i Consiglieri Vincenzo Giovannini e Monica Tomassetti partono dai dati forniti dall’Assessore alle Finanze Roberto Mastrofini.

I quali vengono ritenuti poco affidabili dal gruppo di opposizione:

“In queste ore – recita con un certo sarcasmo la nota del PD – l’efficientissima amministrazione guidata da Antonio Terra ha inviato numerosissimi accertamenti TARI ed IMU ai contribuenti apriliani.

In particolare alle attività produttive, che secondo l’editto dell’assessore Roberto Mastrofini sono colpevoli di continuare ad evadere le tasse locali con percentuali impressionanti.

Secondo il titolare alle finanze del nostro comune, solo 2 imprese su 5 pagano le imposte locali.

Cagionando forti danni alle entrate comunali, che vedono mancare ogni anno milioni di euro nel conto finale del bilancio consuntivo.

È proprio per debellare tale comportamento che in questi giorni l’amministrazione ha inviato avvisi di accertamento relativi all’anno d’imposta 2012, al limite della prescrizione.

I quali, come segnalatoci da molti imprenditori ed artigiani locali, sono sbagliati.

Fatto che li costringe ad un pellegrinaggio per chiederne l’annullamento.

Una lotta all’evasione – accusano i tre firmatari del documento – completamente sbagliata con atti incompleti e sbagliati.

Che stanno creando non poche difficoltà ad imprese e famiglie.

Come peraltro già accaduto per gli accertamenti 2010 e 2011.

Questi, per effetto di un errore nel passaggio dai sistemi gestionali, non tenevano conto dei versamenti eseguiti e dell’allora condono concesso ai contribuenti apriliani”.

I dati “reali”

A riprova delle proprie affermazioni, il PD torna ad esempi già forniti nelle passate settimane, ovvero i raffronti con quanto accadde nel 2011:

“In risposta a quanto sostenuto nella conferenza stampa recentemente svolta sulla presunta riduzione della pressione fiscale quale effetto delle politiche portate avanti dal sindaco Antonio Terra, nulla di più falso si poteva sostenere.

Ricordiamo al nostro Sindaco che nel 2011 si è chiesto ai cittadini apriliani di coprire il 97 % dei costi per la gestione dei rifiuti, pari ad euro 11.000.000 con la Tarsu (tassa).

Nel 2013 il 100 % dei costi, per un valore di euro 11.300.000 con la Tares (tariffa).

E nel 2018 il 100 % dei costi, per un valore di euro 14.000.000 con la Tari (tariffa).

Ad Aprilia si copre il 100 % dei costi del servizio dal 2011 indipendentemente da come si chiama il tributo TARSU/TARES/TARI.

E per coprire il 100 % dei costi nel 2011 un bar pagava una tariffa di 9,15 euro al mq, mentre nel 2018 il Sindaco Terra chiederà loro ben 18,02 euro al mq, con un aumento del 97 per cento.

Ancora: se ad un ristorante e pizzeria si imponeva nel 2011 una tariffa di 9,15 euro al mq, oggi i Civici impongono loro una tariffa di 21,50 euro al mq, con un aumento del 135 per cento.

Per non dimenticarci dei negozianti, che nel caso di una semplice vendita di frutta e verdura hanno visto aumentare la tariffa da 7,50 euro al mq a 27,96, ovvero del 272 per cento“.

“Più tasse ma servizi più scadenti”

La conclusione del PD è lapidaria:

Le tasse sono aumentate e i servizi sono sempre più scadenti: questo è il risultato dell’amministrazione Terra”.

Secondo i responsabili del Partito Democratico, infatti, servono chiarimenti molto più esaustivi per spiegare un così elevato aumento delle tasse:

“Il problema – sottolineano – quando chiediamo ai cittadini di coprire con un tributo il 100 % dei costi del servizio ha il seguente tenore: perché nel 2011 i costi complessivi erano euro 11.000.000, nel 2013 euro 11.300.000 ed infine nel 2018 euro 14.000.000, il tutto nonostante l’avvio da anni della differenziata (che dovrebbe ridurre i costi), i positivi risultati sul fronte della lotta all’evasione (che dovrebbe ridurre i costi), l’aumento dei residenti (che fa aumentare il numero degli iscritti al ruolo tari)?

La Giunta oggi si accanisce con accertamenti sbagliati nei confronti del ceto produttivo della nostra città, anziché pensare a ridurre le spese superflue ed inutili.

Sempre sul fronte delle spese, per l’ennesima volta chiediamo a Terra di chiarirci con quali criteri sta assumendo il personale alla Progetto Ambiente.

Perché ad essere maliziosi si fa peccato, ma tra qualche mese si vota“.

di Massimo Pacetti

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