Parola al Consigliere più giovane dell’Assise: “Vanno ricucite le distanze tra ragazzi e politica”

Con i suoi 19 anni, Davide Zingaretti è il Consigliere Comunale più giovane di Aprilia, e probabilmente d’Italia. Abbiamo sentito il suo parere sul rapporto tra giovani e politica

Già al momento dell’elezione, si sapeva che sarebbe stato lui il personaggio più interessante del nuovo Consiglio Comunale di Aprilia.

E non potrebbe essere altrimenti: Davide Zingaretti, con i suoi 19 anni, è probabilmente il Consigliere più giovane d’Italia.

Insieme a Federico Cola, di pochi anni più grande, rappresenta il futuro della politica apriliana.

Abbiamo voluto parlare con lui di giovani e politica, due argomenti su cui può vantare pari competenza.

Cosa spinge un ragazzo di 19 anni a cimentarsi nel mondo della politica invece di scegliere percorsi “consueti”?

In terzo e quarto liceo ho fatto il rappresentante di istituto nel mio liceo, il Meucci di Aprilia, diventando un punto di riferimento per i ragazzi della scuola. Mi sono reso conto, quando c’è stata la protesta per gli odori provenienti dal Fosso della Ficoccia, che nella politica apriliana, nel Consiglio Comunale, mancava una figura che per noi potesse fungere da riferimento. La mia candidatura alle ultime elezioni aveva lo scopo di propormi come persona che potesse portare le istanze dei giovani nelle stanze che contano, anche se ammetto che l’elezione è stata una grandissima sorpresa. La passione per la politica, nella mia famiglia, c’è sempre stata e in me è sbocciata abbastanza presto: ricordo perfettamente, nonostante all’epoca avessi solo 10 anni, tutta la fase elettorale che portò Domenico D’Alessio a diventare Sindaco.

Proprio in chiusura di 2018 c’è stata un’altra protesta nel liceo che ha frequentato fino allo scorso anno. Ripensando a quell’esperienza che la vide tra i principali fautori delle istanze degli studenti, che differenze ha colto nel modo della politica di relazionarsi con i giovani?

La nostra protesta durò una settimana, quella di quest’anno un solo giorno: già questo fa capire che c’è stata una considerazione diversa. Noi venimmo dirottati in tanti uffici prima di venire a contatto con chi doveva assumersi l’onere di risolvere il problema. Quest’anno, invece, i ragazzi si sono potuti rapportare immediatamente con la Provincia, ente preposto all’ascolto delle specifiche richieste che venivano fatte. Per me è cambiato poco: ero il punto di riferimento allora come rappresentante d’istituto, lo sono rimasto ora da Consigliere Comunale. E mi fa piacere, perché contattare me significa diminuire le distanze, prima molto più marcate, che esistono tra giovani e politica. Per le istituzioni, invece, è cambiato molto. Ora hanno capito che i ragazzi sono pronti a scendere in piazza se c’è un problema, e che non si limitano più a fare post su Facebook. Quindi bisogna imparare ad ascoltarli.

Lei è in assoluto il rappresentante più giovane di questa consiliatura, seguito poi dal Consigliere Federico Cola, altro under 30. Come è stato l’impatto con gli altri rappresentanti più esperti?

Nella coalizione non ho mai avuto di che preoccuparmi: anche per il mio capogruppo Giorgio Giusfredi è la prima esperienza in politica, dunque il confronto, almeno su questo punto, è ad armi pari nonostante la differenza d’età. Nel Consiglio Comunale, invece, i primi tempi ero visto come uno da guidare passo passo. Poi però le cose sono cambiate: se l’esperienza manca, indubbiamente, mi sono state riconosciute delle capacità. Ora mi sento trattato da pari, vedo il rapporto con tutti evoluto in positivo.

Il Consiglio Comunale di Aprilia è a misura di giovane? Come vengono viste le iniziative prese dal Consigliere più giovane dell’assise?

La mozione sul canile comunale è stato il primo atto interamente redatto da me, ed è stato poi approvato all’unanimità. Chiaramente il confronto con il mio capogruppo è alla base della nostra azione, ma non ho riscontrato nessuna pregiudiziale nei confronti delle mie iniziative. Spero che questo possa essere un segnale utile anche al Consiglio Comunale dei Giovani: prendere più sul serio i suggerimenti che arrivano dai ragazzi è certamente il modo migliore per capire le loro istanze ed andare incontro alle loro esigenze. Cosa che ad Aprilia, almeno finora, non è stato fatto in maniera adeguata.

Durante la protesta dello scorso anno ha avuto modo di rapportarsi con i Consiglieri eletti nel 2013, ora invece è parte di una nuova Assise, quasi completamente rinnovata. Che differenza è possibile riscontrare tra i due Consigli Comunali sul tema dell’ascolto dei giovani?

Secondo me c’è più attenzione ora rispetto al passato. L’ho potuto notare in occasione della protesta di poche settimane fa: tanti Consiglieri hanno voluto avvicinarsi ai ragazzi, mentre lo scorso anno mi trovai a parlare solo con il Sindaco e con l’Assessore competente sulla vicenda. Forse è stata una vicinanza dettata dall’essere alla prima esperienza in Consiglio e dalla voglia di far vedere di essere vicini ad ogni istanza che arriva. Ma di certo non possiamo dire che a qualche collega la vicenda sia sfuggita o che non si sia dimostrato attento.

Per un ragazzo che per la prima volta si affaccia nella politica apriliana, qual’è il livello dei nostri politici?

Dal mio punto di vista medio-basso. C’è qualcuno che viene per dare solo il voto, chiaramente in base al proprio orientamento, qualcuno che durante discussioni su determinati temi si allontana dall’aula. Secondo me è una mancanza di rispetto verso chi ha dato il voto: ogni punto all’ordine del giorno deve avere lo stesso valore. Le strategie di questo tipo mi fanno ritenere che si possa fare di meglio.

Il nuovo Consiglio Comunale che prospettive può dare alla città di Aprilia?

La maggioranza mi pare in confusione, stando alle ultime vicende scaturite in tema Bilancio, e questo influisce sull’operato dell’opposizione. Ma da parte nostra, sia lo schieramento di Giusfredi che quello di Vulcano, non vedo un atteggiamento che porta al “no a prescindere”. La mozione sul termovalorizzatore ne è un esempio: la possibilità di arrivare ad una posizione comune c’è, ed è il miglior modo di applicare la democrazia per quello che è. Continuando con questo modus operandi si può fare qualcosa di buono per la città di Aprilia. Se, invece, si verranno a creare due blocchi distinti allora non si faranno grandi passi avanti.

 

di Massimo Pacetti

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