Richiesta di rinvio a giudizio per Terra, la Porcelli chiede “un passo indietro”

Fissata a luglio l’udienza per il rinvio a giudizio sulla vicenda delle parcelle gonfiate scoppiata lo scorso anno. La candidata Sindaco di Primavera Apriliana chiede “un passo indietro”

È arrivata un paio di giorni fa la richiesta di rinvio a giudizio emessa nei confronti del Sindaco di Aprilia Antonio Terra per la vicenda dei rimborsi legali gonfiati.

Dopo quasi un anno di indagini, con il caso scoppiato nel marzo del 2017, il pm Miliano ha dunque richiesto il rinvio a giudizio per le persone coinvolte nel caso.

Nonostante un primo ridimensionamento della vicenda, Terra non è stato del tutto scagionato dalle indagini degli inquirenti.

Non sono tardate ad arrivare le reazioni della politica apriliana sulla vicenda, con la candidata Sindaco di Primavera Apriliana, Carmen Porcelli, che ha chiesto al primo cittadino

“un passo indietro.

Aveva detto, quando fu indagato dalla procura di Latina, che non avrebbe affrontato una campagna elettorale con la richiesta di un rinvio a giudizio.

Evidentemente – sottolinea il Consigliere di opposizione – ha cambiato idea.

Perché forse è facile riempirsi la bocca di termini come garantismo quando non sono gli altri ad essere sottoposti a giudizio.

Rivolgo allora l’appello alle forze politiche che lo sostengono: all’indomani di quella indagine i suoi alleati non firmarono un documento di solidarietà.

Ecco forse il caso vorrebbe, se non è in grado il sindaco, che lo facessero loro un passo di lato“.

L’esposto

Come riportato nei documenti ufficiali pubblicati dalla Polizia, fu proprio un esposto del Consigliere Porcelli a dare il via all’indagine.

Una responsabilità che la candidata alle prossime Comunali rivendica:

“Ho sempre evidenziato la stranezza di quei rimborsi.

Ma l’arroganza, come spesso accade quando si contestano gli atti di questa maggioranza, ha prevalso.

E con il mio esposto la magistratura è intervenuta.

Se Terra venisse rieletto e il 18 luglio rinviato a giudizio dovrebbe affrontare un processo, e la città rimarrebbe senza un sindaco, in forza dell’applicazione della legge Severino.

In un momento in cui la città è stordita da fatti di cronaca, come quelli che hanno svelato in questi giorni presunti collegamenti tra professionisti e malaffare, arriva un segnale negativo da parte delle istituzioni.

Non è compito della politica dare la caccia ai colpevoli, ecco perché poi emerge l’ipocrisia dei garantisti della ultima ora.

La politica è un’ altra cosa, e chi si professava per la buona amministrazione oggi dovrebbe fare ammenda del proprio fallimento”.

di Massimo Pacetti

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