“Negli ultimi due anni abbiamo assistito alla continua violazione delle norme e delle regole date da 70 anni di storia del nostro Paese: l’Italia non è più una repubblica democratica in cui vige uno stato di diritto! Qui ad Aprilia abbiamo alcuni esempi eclatanti.
L’ultimo, in ordine di tempo, è l’indegno demansionamento a centralinista dell’Asl di Sabaudia del dott. Angelo Casciano, un medico che è tra i rari che in questi due anni hanno effettuato visite domiciliari, in studio, in e fuori orario di lavoro, senza curarsi delle proprie condizioni di salute, ma solo dei suoi pazienti. Tutto ciò in una città con grave carenza di medici di famiglia, con il sovraccaricamento fuorilegge di quelli che esercitano (spesso a distanza), senza strutture sanitarie pubbliche e quelle private convenzionate a rischio.
Una rappresentanza di cittadini ieri mattina si è ritrovata a manifestare la propria incredulità e indignazione davanti la ASL LT1, la cosiddetta Casa della Salute, dove, considerata l’esiguità dei servizi offerti, non c’è rischio di assembramenti – a dispetto di qualcuno che, pur di apparire, temeva inutilmente. Un silenzioso e pacifico sit-in sul marciapiedi, lasciato svolgere dai Carabinieri, immediatamente allertati.
Dopo un primo confronto con i dirigenti, cinque donne sono state ricevute dal direttore sanitario. In sintesi, Angelo Casciano è stato reintegrato come medico, ma NON come medico di base: per la sua e la pubblica incolumità, questo è il motivo ufficiale. Tuttavia, a detta del direttore Rossi, (di fronte ai pazienti che insistevano nel non voler cambiare medico, che con lui si trovano bene, che è una persona totalmente disponibile, …) Casciano può esercitare come medico privato, mentre come medico ASL no. Ma se fosse vera la succitata motivazione ufficialmente addotta, questa non sarebbe una inaccettabile contraddizione? Inoltre, alla domanda se fosse stato nominato un sostituto del dott. Casciano, il direttore avrebbe risposto negativamente: i pazienti di Casciano possono scegliere tra i 15 disponibili (dietro sovraccarimento) nell’elenco dei medici della ASL. I cittadini hanno provato a prospettare diverse soluzioni al dirigente, ma non c’è stato nulla da fare: la burocrazia (o la vile cecità) invita ad applicare asetticamente la normativa (quella in deroga a tutto e strappata alla fiducia)! Chissà perché, riflettiamo, ci sono decreti che si devono applicare e leggi che si possono disattendere: il numero massimo degli assistiti è stato arbitrariamente innalzato con grave danno del servizio offerto, roba da denuncia!
Comunque, vista l’ostilità dell’atteggiamento del direttore (sbrigativo, seccato e tranchant), viste le palesi contraddizioni, forse si sta continuando a perpetrare sui non vaccinati una vergognosa e vigliacca ritorsione di regime.
Quello che accade nel nostro Paese è troppo grave per tacere, qualcuno dovrà cominciare a farsi delle domande, a tornare ad usare la ragione.
Tutte queste restrizioni e ingiustizie, possibile che ai più sembrino normali? Possibile che nessuno si indigni e cominci a urlare contro scelte governative, che chiamarle razziste è un complimento?
Per non parlare del terrorismo che subiamo da due anni, delle cure negate, delle persone lasciate morire perché senza pass. Intanto Galli, che ha sempre messo in dubbio le cure domiciliari, come si è curato? Cure domiciliari e monoclonali!
Per due anni ci hanno instillato paura, confusione, ambiguità e narrazioni sempre più subdole, suggerendo falsi valori, come andare a vaccinarsi per il bene comune, come un atto d’amore, un sacrificio per gli altri.
Il problema serio, gravissimo, terribile è che ci stanno rendendo schiavi, ci stanno togliendo pure l’aria, attraverso mascherine spesso tossiche, con l’aumento immotivato delle tasse, mentre Draghi, che avrebbe dovuto aiutare le famiglie, chi versa in difficoltà o chi è rimasto senza lavoro, sta buttando miliardi in armamenti.
Questa gente deve rispondere dei loro crimini, come affamare la popolazione, istigare al suicidio, uccidere con cure inappropriate, con la vigile attesa o privare delle cure e dell’assistenza un malato grave!”
Chiara Ruocco