A cena con la maestra delle elementari dopo 50 anni

Un gruppo di studenti della primaria classe 1967 si è ritrovato con la propria maestra al ristorante “Il Nido” dopo 50 anni

Una cena di classe per ricordarsi di 50 anni fa.

È quello che ha organizzato un gruppo di amici che si sono ritrovati mezzo secolo dopo l’inizio del loro percorso scolastico.

Diciotto alunni che si sono ritrovati a cena con la maestra Maria Anna Zucchetti al ristorante “Il Nido” di Aprilia.

“Per chiamarlo miracolo – riconosce uno degli ex studenti – bisognerebbe scomodare i santi.

E allora definiamola pure una felicissima quanto fortunata coincidenza“.

I nuovi mezzi di comunicazione, si sa, fanno ritrovare persone che sei erano perse di vista da tanto tempo.

E così gli iscritti alla prima elementare dell’anno 1967/1968 di Aprilia hanno creato il gruppo Whatsapp “Compagni delle elementari”.

Ma all’appello mancava ancora qualcuno: la maestra.

Tutti si si sono dati da fare per rintracciarla, anche rivolgendosi agli uffici comunali, senza troppa fortuna.

Allora è intervenuto il caso.

Mentre era in giro per la città, uno degli alunni ha riconosciuto per strada la signora Zucchetti, completando quindi la riunione di classe.

“Per una occasione così “vintage” – raccontano i Compagni delle elementari – si è scelto di festeggiare l’evento in un locale, Il nido, che risponde agli stessi requisiti.

Ma chissà se fosse davvero il caso di scegliere quel taglio, perché la signora Zucchetti si è presentata all’appuntamento in forma strepitosa.

Giubbotto di pelle rosso, pantaloni neri, una camicia piena di colori.

Una presenza che ha fatto sentire più giovani anche i suoi ex ragazzi, tutti con i capelli ormai imbiancati.

Intorno alla torta, con sopra la foto di quella vecchia classe e la scritta “50 anni di ricordi”, c’erano quasi tutti i protagonisti di quella esperienza di vita.

A dimostrazione che certi legami affettivi si possono portare dentro tutta la vita.

E che, a volte, i ricordi possono trasformarsi in desideri che si realizzano“.

di Massimo Pacetti

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