Alla Fiera di Campoverde per costruirsi un futuro dopo il terremoto

L’Azienda Agricola Castelluccio cerca di rimettersi in piedi dopo il terremoto dello scorso 24 agosto

C’è chi alla Fiera di Campoverde non è venuto solo per presentare i propri prodotti, ma per ricostruirsi un futuro dopo il terremoto.

Lo scorso 24 agosto, infatti, l’Azienda Agricola Catelluccio ha subìto ingenti danni alla propria attività.

Il caseificio di mio zio Fabio, titolare dell’Azienda – ci racconta Antonio, presente alla Fiera – è stato dichiarato inagibile.

È stato classificato con la lettera “E”, quindi con tutta probabilità doverà essere demolito.

L’albergo che si trovava al di sopra del caseificio è pericolante.

Potrebbe cadere da un momento all’altro”.

A Castelluccio di Norcia, forse non tutti lo sanno, il picco massimo della scossa ha superato l’ottavo grado.

In pratica tutta la cittadina è diventata zona rossa.

Le forze dell’ordine – spiega Antonio – lasciano passare solo chi è in possesso del tesserino di residente”.

Ma la famiglia Barcaroli non si è arresa.

Il campo dove coltivano le famose lenticchie è ancora lì, e da poco hanno provveduto alla semina.

L’ultimo raccolto è disponibile al loro bancone, situato all’interno della stand eno-gastronomico della Fiera di Campoverde.

Oltre al tipico prodotto della loro terra ci sono anche altri legumi, salumi e formaggi.

Tutto ciò che ricavano dalla loro presenza alle Fiere sparse sul territorio nazionale è destinato alla ricostruzione.

“Per nostra fortuna – continua Antonio – siamo riusciti a mettere in salvo almeno il gregge di pecore.

Ma tutta l’attrezzatura del caseificio è andata perduta“.

Il terreno per la coltivazione delle lenticchie, fortunatamente, è ancora accessibile:

“In un primo momento ci avevano prospettato un percorso di 90 km per raggiungerlo.

Ma dovendo arrivarci con un trattore si parlava di sei ore all’andata e sei al ritorno.

Siamo riusciti a ridisegnare un nuovo itinerario, ora basta un’ora di strada per arrivare al campo.

Nei giorni scorsi abbiamo seminato di nuovo“.

Segno che l’Azienda Agricola Castelluccio è viva.

E vuole continuare ad esserlo.

di Massimo Pacetti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *