Servizi sanitari inadeguati all’aumento della popolazione

Secondo il rapporto del Tribunale per i Diritti del Malato di Aprilia.

La prevenzione e la cura del malato dovrebbero essere intoccabili

L’art. 32 della Costituzione Italiana sancisce la tutela della salute come ”diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività”, e di fatto obbliga lo Stato a promuovere ogni opportuna iniziativa e ad adottare precisi comportamenti finalizzati alla migliore tutela possibile della salute in termini di generalità e di globalità. Preclude il mantenimento di uno stato di completo benessere psico-fisico e sociale. Costituisce oltre che diritto fondamentale per l’uomo, per i valori di cui lo stesso è portatore come persona, racchiude anche l’ interesse della collettività per l’impegno ed il ruolo che l’uomo stesso è chiamato ad assolvere nel sociale per lo sviluppo e la crescita della società civile. Secondo il rapporto del Tribunale per i Diritti del Malato di Aprilia che ha sede presso il Poliambulatorio di via Giustiniano, la residenza nel Distretto di Aprilia-Cisterna è aumentata notevolmente negli ultimi anni, ma l’assistenza sanitaria non è idonea alle necessità degli abitanti: al costante aumento della popolazione non corrisponde però un adeguamento delle strutture e dei servizi sanitari che rispondano alle esigenze dei cittadini. Come emerge, tuttavia, dal XVI Rapporto PIT Salute, si allungano le liste d’attesa, aumentano i ticket per le prestazioni sanitarie, l’acquisto e l’accesso ai farmaci è diventato con il tempo particolarmente gravoso.

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A ciò si aggiunge una carenza del personale medico, infermieristico, e campagne di prevenzione (screening colon-retto obbligatorio per legge, attuato a Latina e Cisterna, ma non ad Aprilia) e di monitoraggio ambientale. Per non parlare della difficoltà delle strutture ospedaliere ed Asl ad effettuare esami diagnostici specialistici a causa della mancanza di fondi per l’acquisto della strumentalizzazione. In particolare, nel Poliambulatorio di via Giustiniano, i tempi di attesa per le visite sono lunghissimi, tra cui Cradiologia, Ortopedia, Endocrinologia, Oculistica, Pneumologia, Neuropsichiatria, Otorinolaringoiatra (prenotazioni chiuse ai non residenti). Manca anche il personale e la strumentazione per l’installazione di Holter, per fare esami ecografici, colonscopie, ecodoppler; gli esami radiologici vengono svolti in convenzione con il Centro Sana e la Clinica Privata di Aprilia. Ad Aprilia, inoltre, mancano psicologi, psichiatri, urologi, ed assistenza sociale. La città di Aprilia, seconda città della provincia e quarta del Lazio, è fortemente penalizzata dall’assenza di un ospedale pubblico, che provoca forti disagi alla popolazione, specialmente per gli anziani e per i malati oncologici che sono costretti ad andare nelle strutture fuori città. Il Tribunale per i diritti del malato ritiene necessario e manifesta a gran voce la volontà di potenziare le strutture esistenti, il Poliambulatorio in particolare, e nel contempo estendere le convenzioni con le strutture presenti nel territorio, vista l’assenza di un ospedale pubblico. La Casa di Cura “Città di Aprilia”, convenzionata con il SSN, non riesce a soddisfare le richieste dei cittadini a causa dei continui tagli alla sanità; secondo poi la rianimazione è inesistente. Le numerosi morti per patologie neo plastiche maligne nel territorio apriliano ha allarmato la popolazione, i quali hanno iniziato una raccolta firme per l’attuazione di screening di prevenzione. Il Comune di Aprilia ha ottenuto anche l’autorizzazione per intraprendere uno studio epidemiologico sulla popolazione per il quale sono stati stanziati 20.000 euro. Il Tribunale del Malato lavora fianco a fianco dei cittadini: cerca di manifestare le proprie intenzioni sostenendo fortemente che la sanità è un bene pubblico, del cittadino e come tale deve essere sempre al passo con i tempi. E’ anche vero che i tempi attuali ci rappresentanto una realtà dei fatti catastrofica, tagli, budget ridotto, non c’è il ricambio generazionale dei medici che vanno in pensione: stiamo affrontando un piano di rientro che graverà soprattutto sul singolo cittadino sia ad un livello economico che ad un livello sanitario. Il diritto alla salute è previsto dalla Costituzione in quanto principio inalienabile dell’essere umano.

Melania Orazi

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