Questo periodo è stato pieno di soddisfazioni e tante sorprese positive, dopo un percorso decennale non privo di ostacoli e difficoltà dovute all’acuirsi dell’insoddisfazione generale dei cittadini verso la politica e l’impegno civile, stiamo ricevendo continui segnali di incoraggiamento nella nostra battaglia contro i danni che l’ipocrisia e il vuoto di una scombinata gestione delle relazioni tra cittadini ed istituzioni fatta di clientelismo o vacue promesse ci hanno lasciato. Finalmente dopo dieci anni di richieste, abbiamo ottenuto questo importante traguardo rappresentato dall’ Incubatore solidale per l’Immigrazione, uno spazio fisico destinato alle associazioni che si occupano di immigrazione, per facilitare l’incontro ed il dialogo tra culture diverse, in una comunità sempre più multietnica e multiculturale.
Conoscererete certamente il nostro impegno verso una integrazione sana e reale delle diverse comunità straniere del nostro territorio, a partire dalle donne e dalle giovani famiglie straniere, che stanno cercando di costruirsi un futuro dignitoso in Italia, e che insieme alle famiglie italiane condividono difficoltà e speranze per un futuro migliore per i propri figli. La convivenza fra le diverse culture non è reale se non si fonda sulla verità, sulla giustizia e sulla libertà. Dalla nostra esperienza, siamo giunti alla considerazione che la convivenza fra gli esseri umani non può essere buona se in essa non è presente un’Istituzione che assicuri la propria presenza e contribuisca all’attuazione del Bene Comune in grado “sufficiente”.
Non permettiamo alla politica cattiva ed all’economia senza anima di alzare i muri dell’incomunicabilità e dell’odio, ma costruiamo insieme il cambiamento attraverso la verità e la giustizia sociale. Perseguire la giustizia sociale ovvero l’abbattimento delle barriere che separano il ricco dal povero, senza distinzioni di razza e religione, dovrebbe essere il compito di ogni Governo e di ogni Amministrazione locale. Dalla difesa della dignità della persona nasce il diritto di ognuno di noi di prendere parte attiva alla vita pubblica e portare il proprio contributo personale all’attuazione del Bene comune.
Ogni persona, anche la più mite e silenziosa è ben lontana dall’essere l’oggetto e un elemento passivo nella vita sociale, ma è e deve esserne e rimanerne il soggetto, il fondamento e il fine. Va affermato nel modo più esplicito che una azione diretta a comprimere e a soffocare il flusso vitale delle minoranze è grave violazione della giustizia; e tanto più lo è quando viene svolta per farle scomparire. Risponde invece ad un’esigenza di giustizia che i poteri pubblici portino il loro contributo nel promuovere lo sviluppo umano delle minoranze, con misure efficaci a favore della loro lingua, della loro cultura, del loro costume, delle loro risorse ed iniziative economiche.
Queste sono le parole forti di Papa Pio XII, in un periodo buio e cupo per l’umanità, ed oggi sono ritornate così tristemente attuali. Una politica che si nasconde dietro la minaccia o sulla vuota promessa non è “giusta”. L’autorità è, soprattutto, una forza morale; deve, quindi, in primo luogo, fare appello alla coscienza, al dovere cioè che ognuno ha di portare volonterosamente il suo contributo al bene di tutti. Essendo gli esseri umani tutti uguali per dignità, nessuno di esso può obbligare gli altri. Abbiamo capito che questo nostro impegnativo e comunitario cammino di verità e giustizia sociale ha pienamente senso in questo momento di grande trasformazione per questo Paese. Ci vuole il coraggio di cambiare veramente per il Bene Comune delle nostre comunità e di non cedere al compromesso del passato o al pessimismo del presente.
Per cambiare le cose ci vuole molta energia, ci vuole speranza, per conservare la situazione esistente ne occorre invece poca, basta la rassegnazione allo status quo. E soprattutto basta aspettare che le persone di buona volontà si stanchino. Non permettiamolo, ma come cittadini, sosteniamo il cambiamento e soprattutto non temiamo dirivendicare i nostri diritti. L’Italia non potrà cambiare finchè avremo questi blocchi di potere che si muovono in direzione opposta e contraria. Perché i blocchi di potere tutelano prima se stessi e poi, mai, il cittadino. L’Italia non potrà cambiare perché nessuno parla più ai giovani, ai “ragazzi di strada”. L’Italia non potrà cambiare finchè chi parla ai giovani lo farà solo per vendergli l’ennesimo sogno che poi dimenticherà. L’Italia non potrà cambiare perché nessun politico, nessun partito finora è uscito dalle proprie stanze. L’Italia non potrà cambiare perché per cambiare bisogna conservare i sogni di bambino. E nei sogni dei sogni dei bambini non ci sono palazzinari, talk show urlanti e calcoli politici ma solo verità, uguaglianza e libertà.
Noi non ci siamo mai stancati di aspettare che il tempo giusto arrivasse anche per Aprilia, continuando a fare qualcosa nel nostro piccolo per l’integrazione e per una comunità sempre più multiculturale, non siamo stati zitti ed abbiamo denunciato quello che qua non andava, per affermare il nostro sogno di cambiamento per questa città, e la nostra voce è arrivata ed oggi questa città ha una energia in più, perché la verità prima o poi arriva a scavare la roccia più dura. Il motore del cambiamento siamo proprio ognuno di noi… non permettiamo che “pochi” distruggano i sogni di “tanti” nuovi cittadini apriliani ed italiani. Le comunità straniere di Aprilia hanno espresso il diritto di autodeterminarsi, chiedono di essere ascoltati seriamente e di non essere più presi in giro!!!!! Abbiamo bisogno di un tavolo permanente sull’Immigrazione per concertare insieme Istituzioni ed associazioni le giuste strategie che ci consentano di realizzare progetti che abbiamo una continuità temporale ed una penetrazione sul territorio, ovvero che arrivino al problema per risolverlo e non progetti spot che servono solo per fare pubblicità a questo o quel politico di turno.
Chiediamo da anni a gran voce la Consulta degli Immigrati che in una città grande ed ad alta concentrazione di immigrazione come Aprilia non può mancare, chiediamo di essere coinvolti sulle decisioni che riguardano l’immigrazione, perché siamo immigrati pensanti e non numeri per statistiche progettuali o animali da circo da esibire nelle passerelle politiche. Come Associazione per immigrati insieme ai Referenti delle comunità straniere, abbiamo bisogno di un gesto concreto, abbiamo bisogno del vostro sostegno per avere uno spazio di ascolto ufficiale con le Istituzioni locali.
Pertanto, chiediamo a gran voce la Consulta locale per gli Immigrati, per suggellare il processo di partecipazione delle Comunità straniere e delle minoranze etniche alla vita pubblica di questa Città.