ChiccoDesiderioFelice continua il suo viaggio ospite a Pomezia

ChiccoDesiderioFelice di Cinzia De Angelis continua il suo viaggio nelle città del Lazio, questa volta ospite a Pomezia di “I Love club del libro”.

La casa editrice Rapsodia presenta il primo marzo, presso il KermesseLab a Pomezia in largo Catone, dietro la biblioteca comunale alle ore 18 e 30, ChiccoDesiderioFelice di Cinzia De Angelis, ospite di “I love Club del libro “di Pomezia.

ChiccoDesiderioFelice  è una fiaba struggente per adulti sulla diversità. Una favola profonda per riflettere sul significato della vita.

È la storia di un piccolo seme – un chicco bambino – si trova nel cielo sopra di noi e sta aspettando di nascere; purtroppo, confrontandosi con altri piccoli e giovani semi come lui, si accorge di essere “diverso”, e così lasciato in sospeso, appeso ad una stella, in attesa di venire al mondo. Una favola che ci ricorda che “tutti noi, in fondo, almeno per una volta, siamo stati un desiderio felice di qualcuno.”

Recensione

Carlo Testa, medico e docente, commenta Chicco Desiderio Felice di Cinzia De Angelis.

Una favola dai sapori già conosciuti.

Una Bea, una moderna Beatrice che non guida dalla terra al cielo ma guida contromano e porta il cielo tra la gente …

Manca il settimo cielo! E non vi sembrerà strano preoccuparvi!

Arrivati a questo punto di “Chicco desiderio felice” il mondo di Chicco è il vostro mondo.

Non è un mondo magico, ma reale, o forse reale proprio perché magico.

Vi siete commossi, indignati, inteneriti, preoccupati, stupiti e anche divertiti.

Tutto per questo piccolo Chicco, seme di vita a rischio di non germogliare, perché la sua diversità, spaventa gli uomini e spaventa la sua mamma.

Quindi un mondo di anime sospese, di desideri da realizzare, di amore disponibile si intreccia con il dolore e la paura di un mondo di debolezze e di delusioni.

Nel libro si annusano sapori conosciuti: ecco Saint-Expery e i suoi pianeti immaginari che si mescola con il terzo canto della Commedia.

Ma non c’è nessun principe, e neanche un rospo che principe diventa, ma un bimbo sentito imperfetto che tale rimane perché tale non è.

Beatrice poi lascia il posto a una Bea che non guida dalla terra al cielo ma guida contromano e porta il cielo tra la gente.

E’ un libro che non nasconde il dolore, ma lo mescola all’umanità e gli dà una prospettiva. Ci si trova a fare il tifo perché Chicco nasca, perché la sua mamma trovi il coraggio di affrontare il mondo e lo accetti. Quando questo avviene non è però il lieto fine. E’ solo un nuovo inizio di un percorso che porta altrove e, in fondo finisce dove era iniziato.

E’ il percorso che conta, perché ogni esperienza di Chicco lo cambia e lo matura.

Così il lettore viene spiazzato da questa alternanza di sentimenti, finché si lascia andare e capisce che la vita, e il libro, sono viaggi da compiere con curiosità e disponibilità.

Il libro è un libro al femminile. Non solo perché parla di maternità, non solo perché i personaggi maschili sono distaccati, a volte cinici, incapaci di comprendere, ma perché mostra l’essenziale, che è invisibile agli occhi e va intuito con quella parte di noi che è femmina anche in un maschio, perché accoglie e non giudica, perché si piega su una culla con tutti i dubbi di una Galilea di fronte al mistero.

Molte donne troveranno conferme, molti maschi troveranno scoperte.

 

 

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