Ciolfi: “Perché la Provincia non vuole più il centro di alta diagnostica?”

Il Consigliere Provinciale Maria Ciolfi fa il punto sul progetto del centro di alta diagnostica.

“Dice correttamente Stefano Zappala quando afferma che, in merito alla questione alta diagnostica, il tema è politico, se fosse stato unicamente medico-scientifico, sarebbe già  in corso l’installazione della nuova apparecchiatura RM PRISMA 3T. La politica decide e compie scelte, ma queste decisioni e scelte devono essere motivate e finalizzate ad obiettivi la cui realizzazione sia sempre a tutela del bene comune: adoggi – dice il Consigliere Provinciale Maria Ciolfi non comprendo le motivazioni e le finalità che alimentano la dura presa di posizione della Provincia ad uscire dall’accordo di programma per la realizzazione del centro di alta diagnostica e delle forze politiche di opposizione che la sostengono.
In corso di Consiglio Comunale, lo scorso 30 novembre, la maggioranza LBC ha votato un atto integrativo dando mandato al Sindaco di attivare le procedure per giungere alla rimodulazione dell’Accordo di programma del 20/4/2015, in merito alla realizzazione del centro di alta diagnostica. “Ricordo i passaggi fondamentali che hanno portato i consiglieri di maggioranza LBC ad esprimersi in tal senso”. Nel Consiglio Comunale dello scorso  8 agosto, Fondazione Sanità e Ricerca, erogatrice del finanziamento da 13milioni di euro,  ha presentato ai tre enti sottoscrittori dell’accordo di programma (Università, Comune e Provincia), tutti presenti in Consiglio, una proposta di rimodulazione del progetto affermando che avrebbe portato ad un miglioramento dello stesso.
La proposta fu presentata e supportata da una serie di motivazioni, anche tecnico scientifiche, queste ultime esposte sempre in sede di Consiglio da due dei tre componenti di un comitato scientifico istituito dalla stessa Fondazione.
Il comitato scientifico di Fondazione, sebbene costituito da autorevoli professionisti, quali il Prof. Giuseppe Costanzo (Ortopedico), il prof. Ettore Squillaci (Radiologo) ed il Prof. Andrea Laghi (Radiologo e Medico Nucleare), fu ritenuto dal Consiglio  esprimere comunque un interesse di parte, legato all’istituto che l’aveva nominato e per tale ragione, all’unanimità, fu dato mandato al Sindaco Coletta  di scegliere, di concerto con la Presidente della Provincia Della Penna, uno o più  specialisti superpartes che potessero esprimere un parere sulla proposta ed in particolare sulla sostituzione del tomografo ibrido PET-RM con la RM Prisma 3T.
Il parere è arrivato e si esprime in maniera favorevole sulla valenza migliorativa della proposta di rimodulazione fatta da Fondazione. Pertanto alla luce del parere reso, il gruppo consiliare di maggioranza LBC, nello scorso Consiglio Comunale, ha ritenuto di dare mandato al sindaco di ricomporre il tavolo dell’accordo e portare avanti la trattativa per arrivare, nel più breve tempo possibile, al compimento di questa grande opportunità per la citta di Latina e per tutta la sua Provincia e realizzare finalmente il centro di alta diagnostica, esprimendosi a favore  della rimodulazione proposta. Il Consiglio è sovrano ed ha non solo il diritto, ma anche il dovere, di esprimersi in merito alla questione e LBC ha dichiarato e votato un suo indirizzo politico, supportato dal parere scientifico.
Ora le argomentazioni passano ad un altro tavolo di confronto che è quello degli enti sottoscrittori. Nè la maggioranza LBC, né il Sindaco Coletta da solo, avrebbe mai voluto, né potuto in alcun modo, con un voto di indirizzo, minare l’accordo preesistente che, come tale, per definizione, prevede la volontà unanime dei sottoscrittori e saranno proprio i sottoscrittori insieme a decidere il futuro del centro.
E voglio essere ancora più precisa, LBC ha espresso il suo indirizzo verso la rimodulazione migliorativa, ribadendo con fermezza che questa rimodulazione si attua all’interno dell’accordo iniziale, e lo ha fatto nell’emendamento all’atto di indirizzo, che così recita: “il deliberato odierno è finalizzato esclusivamente alla valutazione della eventuale sostituzione del macchinario giudicato prevalente e superiore dal Prof. Grassi e che resta salva da parte di questo consesso ogni altra valutazione di carattere amministrativo che possa riguardare tutti i protocolli e gli accordi già sottoscritti”.
Pertanto, al momento, l’unica volontà ad uscire dall’accordo è stata espressa dalla Presidente della Provincia; stante il massimo rispetto che ho per la Presidente Della Penna e per il ruolo istituzionale che riveste, desidero sottolineare che tale volontà appare sorprendente e prematura, manifestata ancor prima di aver ascoltato gli altri sottoscrittori dell’accordo e aggiungo anche in solitudine, ossia anticipando i tempi di convocazione di un Consiglio Provinciale che a mio avviso dovrebbe aver diritto di esprimersi.
Mi chiedo inoltre, poiché la proposta di rimodulazione e’ partita dalla Fondazione e non certo dall’amministrazione Coletta e considerato che Fondazione si è già espressa chiaramente in Consiglio a tal proposito, avrebbe ancora ragione di esistere un accordo tra enti per la realizzazione di un progetto, nel momento in cui viene meno l’ente erogatore dei 13 milioni di euro per la realizzazione del progetto stesso? L’accordo di programma si scioglierebbe come neve al sole e Latina avrebbe veramente perso per sempre la sua grande opportunità e non certo per mano dell’amministrazione Coletta, che sia ben chiaro. “Questa amministrazione intende mettere in atto tutte le azioni affinché a Latina sia riconosciuta questa opportunità e per questo auspica la rivalutazione di ogni elemento di incomprensione nel tavolo preposto, presenti tutti gli enti sottoscrittori”.

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