È Natale ma la Caritas non va in vacanza

Più di 800 le persone che chiedono aiuto alla Caritas di San Michele. In aumento gli italiani in difficoltà

Nel periodo di festa c’è qualcuno che non smette di fare il proprio lavoro.

La Caritas, infatti, anche in questi giorni di Natale non ha fatto mancare il proprio aiuto a chi ne ha bisogno.

Secondo i dati relativi al centro città, di cui si occupa la sezione di San Michele, sono 860 le persone che vengono aiutate dai volontari del Centro Don Milani.

Si tratta di circa 30 nuclei familiari, in cui aumentano gli italiani che si rivolgono al centro di Via Trieste, in cui operano 20 volontari.

In molti, però, hanno difficoltà nel chiedere:

“Ma il problema – ci ha spiegato uno dei responsabili – non è che si vergognino delle loro difficoltà.

È più che altro il fastidio di trovarsi in condizione di dover chiedere aiuto”.

Rispetto agli anni passati queste situazioni, almeno per la zona di competenza della Caritas di San Michele, stanno coinvolgendo sempre meno gli stranieri.

Che comunque rimangono numerosi, tra comunità romena, africana e rom, a rivolgersi al Centro Don Milani.

Anche per questo tipo di attività è necessaria un‘opera di monitoraggio delle varie situazioni.

Per individuare le reali condizioni di disagio e necessità

“anche se – ci hanno rivelato – purtroppo gli sciacalli non mancano mai”.

Le fasce deboli a cui si presta più attenzione sono chiaramente le famiglie con minori a carico, ma non si dimenticano le persone sole.

E qui il dato diventa particolarmente significativo.

Già, perché in questa fascia non rientrano solo persone anziane, ma principalmente 40/50enni separati e in difficoltà proprio a causa della condizione familiare.

Anche per questo motivo la Caritas viene affiancata nel proprio lavoro da medici e psicologi di professione.

Soprattutto visto che molti degli immigrati aiutati sono sprovvisti di copertura sanitaria.

Tante Caritas, una sola vocazione

La rete di aiuto ai bisognosi negli ultimi anni si è allargata nella nostra città.

Da una paio d’anni, infatti, sono attive Caritas in praticamente tutti i quartieri di Aprilia, con le varie parrocchie a gestirne le attività.

Un lavoro capillare che permette una maggiore aggregazione ed un più sentito senso di appartenenza ad una famiglia.

Non per questo – ci hanno assicurato – a chi non è del nostro quartiere viene rifiutato un aiuto.

Anzi, qui al Don Milani riceviamo costantemente richieste da persone delle città vicine, e provvediamo nel limite delle nostre possibilità.

A nessuno viene negato aiuto, indipendentemente dall’etnia o dalla religione.

Il nostro lavoro si basa sullo spirito del volontariato cattolico, facciamo quello che facciamo per amore verso il prossimo”.

Purtroppo, però, spesso i mezzi non sono sufficienti per far fronte alle tante esigenze presenti nel tessuto sociale di Aprilia.

Il prossimo passo dovrebbe essere l’apertura definitiva di una mensa per i poveri e di un dormitorio per senzatetto.

Le attuali strutture provvisorie non bastano a far fronte all’emergenza apriliana.

Ma la Caritas, anzi, LE Caritas non si arrendono.

di Massimo Pacetti

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