L’AVIS di Aprilia compie 50 anni

Nel 1968 fu fondata la sezione apriliana dell’Associazione Volontari Italiani del Sangue. Tante le iniziative in programma per festeggiare i 50 anni

L’AVIS di Aprilia compie 50 anni.

Nel 1968, infatti, arrivò anche ad Aprilia una sezione dell’Associazione Volontari Italiani del Sangue, che ancora oggi registra una fervida attività sul nostro territorio.

Questo si deve anche al folto gruppo giovani che anima l’Associazione.

Un gruppo di lavoro che permette il proseguimento di un lavoro iniziato ormai mezzo secolo fa.

Sabato scorso, nella sede di Via Fermi, si è tenuta una prima giornata di festa per ricordare l’importante anniversario.

Tante altre ne sono in programma in questo 2018, per celebrare al meglio la prestigiosa ricorrenza.

L’AVIS rappresenta una delle realtà che regalano lustro alla nostra città, come ha dimostrato il grande impegno profuso durante l’emergenza terremoto.

Il record di donazioni effettuate sul territorio apriliano è la più limpida dimostrazione di come, dopo 50 anni, l’AVIS sia ancora in perfetta efficienza.

E in continuo aggiornamento.

La sezione apriliana, infatti, si sta infatti dotando di apparecchiature sempre più moderne, per svolgere servizi ancora più efficaci.

Oltre all’autoemoteca, il gruppo guidato dal Presidente Aldo Consani e da Francesco Marchionni si sta dotando di macchinari automatici denominati separatori cellulari.

Si tratta di strumenti necessari per la cosiddetta donazione in aferesi.

In sostanza le macchine prelevano il sangue del donatore separandone i diversi componenti; in seguito trattengono quello di cui si ha necessità (plasma, piastrine, multicomponenti) e restituiscono i restanti elementi in un processo continuo.

La festa di inizio anno svolta due giorni fa ha permesso al Sindaco Terra di constatare l’impossibilità di alloggiare questi strumenti nell’attuale sede.

Ci sarà dunque bisogno di una nuova casa per ospitare al meglio i nuovi arrivati.

D’altronde, dopo 50 anni qualche lavoro di ristrutturazione è fisiologico.

di Massimo Pacetti

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