Rida acquisisce Ecoambiente. Anzi no: l’interdittiva antimafia può essere aggirata

La società di Via Valcamonica ha acquisito all’asta il 51% di Ecoambiente. Ma il socio di minoranza, pur colpito da interdittiva antimafia, può vantare un diritto di prelazione

Situazione singolare, quella in cui si trova in questi giorni la Paguro, società controllata dalla Rida Ambiente.

L’Amministratore Unico Fabio Altissimi, infatti, ha acquisito all’asta il 51% di Ecoambiente,  società che gestisce parte della discarica di Borgo Montello.

Ma non ne ha ancora la certezza.

Il socio provato che detiene il restante 49%, infatti, può vantare un diritto da prelazione da poter esercitare entro il prossimo 26 febbraio.

E questo nonostante chi controlla il pacchetto di minoranza sia colpito da interdittiva antimafia.

Ovvero non può accedere a fondi pubblici perché ritenuto colluso con la criminalità organizzata.

Solo in Italia – è lo sfogo di Altissimi – un privato con interdittiva antimafia può azionare il diritto di prelazione.

In teoria un privato colpito da tale provvedimento non può fare accordi con la pubblica amministrazione e gestire soldi pubblici.

Nonostante la discarica di Borgo Montello sia regolamentata da una tariffa regionale, e rappresenti un servizio pubblico, è possibile che il privato che detiene la minoranza delle quote nomini una terza persona.

La quale si prodigherà per acquistare il 51% delle quote approfittando del diritto di prelazione”.

Situazione paradossale, certo.

Eppure basteranno 2 milioni e mezzo di € ai privati in possesso della minoranza per fare proprio il 51% preso da Rida.

Ci vorranno comunque altri dieci giorni per sapere come questa storia si chiuderà.

Per il momento, dunque, alla Rida non rimane che attendere:

Non ci sorprenderemmo – conclude Altissimi – se ciò accadesse.

Questa acquisizione potrebbe alterare un equilibrio imprenditoriale e politico che ha caratterizzato il sistema dei rifiuti regionale negli ultimi 50 anni.

Troviamo singolare che permanga un diritto di prelazione su una discarica regolamentata dalla Regione Lazio da parte di un privato colpito da interdittiva antimafia.

Ma queste sono le regole e le rispettiamo.

Rimanendo per ora alla finestra a osservare cosa accadrà”.

di Massimo Pacetti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *