Uscita anticipata per la mancanza d’acqua: la Menotti Garibaldi stigmatizza il caos di due giorni fa

La docente Pina Farina difende l’operato della Dirigente Scolastica della Menotti Garibaldi che ha richiesto la firma dei genitori per autorizzare l’uscita anticipata nel giorno dell’interruzione idrica

L’interruzione idrica di due giorni fa aveva portato il Sindaco Terra a disporre la chiusura dei plessi scolastici apriliani per tutta la durata dei lavori di Acqualatina, ossia dalle 13 alle 20.

La situazione è sfuggita di mano all’Istituto Comprensivo Menotti Garibaldi, dove ai genitori è stato chiesto di firmare un permesso per far uscire gli studenti in anticipo, creando lunghe attese al di fuori degli uffici scolastici.

Una delle docenti della scuola media, Pina Farina, ha voluto difendere l’operato della Dirigente Scolastica, sottolineando come

l’interruzione idrica ha precipitato (a quanto sembra) tutti i genitori nel caos.

In nessun caso un Dirigente Scolastico può lasciar uscire gli alunni (minori) senza che siano prelevati dagli stessi genitori o da chi ne fa le veci.

Se, per disgrazia, dovesse accadere l’irreparabile o, semplicemente, che il tal Mariuccio Rossi se ne va gironzolando da solo o in festosa compagnia, a farne le spese è il Pubblico Ufficiale a cui è stato affidato il ragazzo.

In questo caso, a disgrazia avvenuta, ecco che tutta la cittadinanza sarebbe pronta a colpire chi non avrebbe fatto il proprio dovere di tutela dei minori.

Oltre alle spiegazioni di natura legislativa, la professoressa Frina ha voluto attaccare anche i giornali che hanno enfatizzato la situazione delicata venutasi a creare, definendo alcuni colleghi

giornalisti (o pseudo tali) da copia incolla,

ed anche i genitori stessi:

Mi chiedo se era così necessario ritirarli con così pronto tempismo un’ora prima della fine delle lezioni.

Per cosa poi?

Paura di morire assetati?

Un intervento deciso, quello della professoressa Farina, che ha voluto difendere contro tutto e tutti l’operato della Dirigente Scolastica.

di Massimo Pacetti

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