Dire addio alle bionde senza traumi per la pancia

Sebbene l’assunzione di nicotina faccia aumentare il metabolismo

si può smettere di fumare senza ingrassare. Basta seguire dei piccoli accorgimenti

Stefania Saralli

L’ultima sigaretta di Zeno ne “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo ha del comico. Eppure chi, tra i fumatori, non si è mai sentito come il protagonista di questo romanzo, ad accendere una sigaretta e a promettere a se stesso che sarebbe stata l’ultima – in un processo fatto di un’interminabile serie di buoni propositi non rispettati? La maggior parte, nonostante il tabagismo sia la seconda causa di morte evitabile nel mondo, con 85mila decessi ogni anno tra malattie cardiovascolari, tumori polmonari, asma, enfisema e bronchite cronica. Pare che, specie per le donne, tra gli ostacoli maggiori nell’abbandonare il vizio del fumo ci sia la paura di ingrassare.

Tuttavia, con dei piccoli accorgimenti, è possibile abbandonare la dipendenza dalle bionde senza un aumento eccessivo del peso. Anche perché, in genere, si tratta di un incremento limitato, che non dovrebbe mai scoraggiare chi intende abbandonare il vizio, visti i vantaggi sulla salute che ne derivano. Infatti, alcune ricerche hanno dimostrato che chi dice addio alle sigarette dopo un anno è aumentato di circa 4 -5 chili, accumulati più velocemente nei primi tre mesi e in misura maggiore in chi non segue alcuna terapia sostitutiva con derivati nicotinici. Per questo motivo, gli esperti suggeriscono, se si è in sovrappeso, di mettersi a dieta prima di smettere di fumare, per evitare di farlo proprio nel momento più difficile e stressante in cui ci si decide ad abbandonare le bionde. Ma in che modo è possibile evitare l’aumento di peso? Quando si decide di rinunciare alla sigaretta, è necessario cambiare anche le proprie abitudini alimentari, adottando una dieta leggera, ricca in alimenti diversi e cibi contenenti antiossidanti. È consigliabile anche eliminare il caffè, rinunciare agli alcolici ed evitare piatti troppo elaborati. Fare attività fisica è poi un obbligo: l’esercizio sportivo aiuta, soprattutto nel primo periodo di astinenza e, oltre a favorire la perdita di peso, permette di valutare l’aumento del fiato e il miglioramento della resistenza fisica. L’aumento del girovita non deve scoraggiare i buoni intenzionati a dire basta al fumo e, associata alla psicoterapia, c’è la terapia farmacologia, efficace nel 25% dei casi: dalla gomma da masticare a base di nicotina al cerotto a lento rilascio di questa sostanza, dal bupropione cloridrato – un antidepressivo che interviene combattendo il desiderio di fumare e la sindrome di astinenza – alla vareniclina – che agisce legandosi ai recettori per la nicotina e impedendone il legame con questa. Naturalmente, questi rimedi vanno soltanto ad aiutare il fumatore incallito che però vuole dire basta. La materia prima deve essere sua: una forte motivazione e molta forza. Anche per non ingrassare, dato che la nicotina accelera i battiti cardiaci e quindi aumenta il metabolismo. E poi perché, man mano che ci si disintossica, si iniziano ad apprezzare di più gli odori e i sapori dei cibi e quindi si potrebbe tendere a mangiare di più. Ma se smettere di fumare è più una condizione psicologica che fisica, è una prova che si può affrontare e superare, per poi uscirne ancora più forti per aver ottenuto il risultato senza ingrassare – il dettaglio che fa la differenza.

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