Il Ciclo mestruale: un “tabù” non ancora pienamente accettato

Iniziamo una nuova rubrica sul benessere della donna a cura della Dott.ssa Debora Pallante, Specialista in ginecologia e ostetricia, Dirigente medico ASL Latina

Cari lettori da questo mese iniziamo una rubrica dedicata al benessere della donna grazie alla collaborazione con la Dott.ssa Debora Pallante, Specialista in ginecologia e ostetricia, Dirigente medico ASL Latina. L’appuntamento è ogni domenica esclusivamente sul nostro giornale.

Per informazioni e consigli non esitate a scrivere nei commenti.

Il Ciclo mestruale: un “tabù” non ancora pienamente accettato. (I^  parte)

La mestruazione è quell’evento a cadenza poco meno che mensile tra il menarca (la sua prima comparsa) e la menopausa (“l’epilogo”). Nel tempo a cominciare da Ippocrate (prima ancora rappresentava un fenomeno magico e miracoloso che portava la donna ad essere venerata in quel periodo) ha assunto connotati negativi che sono stati amplificati dal pensiero religioso.

Ad oggi non siamo ancora scevri dal dare connotazioni “negative” a questo evento “meraviglioso” che in realtà segna uno dei momenti più importanti della vita di una donna: la capacità di procreare.

Pensiamo che addirittura, in Nepal le donne durante la mestruazione vengono rinchiuse ed isolate in capanne senza cibo né acqua. E’ solo dal 2015 che questa pratica è stata ritenuta reato. Rimane il fatto che la mestruazione andrebbe considerata come un epifenomeno legato all’avvenuta maturità procreativa e a modificazioni anatomiche, endocrinologiche e funzionali che lo sottendono. E che, come fenomeno naturale ed evoluzionistico, dovrebbe scrollarsi di dosso quei connotati che lo classificano come un momento “spaventosamente” misterioso.

Solo cento anni fa le donne avevano 140-150 cicli nell’arco della vita fertile a causa dell’amenorrea (assenza di mestruazione) legata alla gravidanza, all’allattamento, a carenze alimentari, a condizioni socio-economiche disagiate. Oggi le donne tra i 12 e i 50 anni hanno mediamente 450-500 cicli con importanti ripercussioni sulla salute.

Accanto alla soddisfazione per aver raggiunto un segno di femminilità, salute e fertilità c’è il senso più distaccato di chi lo vede come una “seccatura” che viene acuito quando la dismenorrea (dolore più o meno intenso durante la mestruazione) e la fase premestruale diventano importanti sino alla percezione di profondo disagio o di vera “maledizione” quando i sintomi diventano invalidanti. Il sangue appare e scompare da sé senza una apparente ferita e quando manca spesso è dovuto al “miracolo dei miracoli” la creazione di un nuovo individuo.

La mestruazione è l’atto finale di un processo in cui gli attori principali sono gli ormoni e il corpo della donna è il protagonista. L’alternanza di estrogeni e progesterone durante il mese (il ciclo mestruale dura mediamente 28 gg.) crea delle modificazioni che non riguardano solo l’utero e le ovaie ma l’intero organismo nella sua completezza e che si esplicano con la mestruazione come atto finale di un processo che dura più o meno 5-7 giorni.

Gli estrogeni che si concentrano nella prima fase (fase follicolare) sono collegati con l’emisfero sinistro del cervello, quello del pensiero razionale, con la produzione di serotonina e con una maggiore biodisponibilità energetica che culmina con l’ovulazione (la rottura del follicolo e la liberazione dell’ovocita). Il progesterone presente soprattutto dopo la fase ovulatoria (fase luteale) si accompagna ad una maggiore attività dell’emisferodestro, quello più riflessivo, recettivo ed intuitivo.

Dall’alternarsi dei picchi e cadute di estrogeni e progesterone dipendono, non solo cambiamenti fisici che ci rendono pronte al rapporto sessuale, al concepimento ed alla gravidanza ma anche cambiamenti umorali legati all’attività di questi stessi ormoni a livello cerebrale.

Il ciclo mestruale è diverso nei ritmi e nei tempi per ciascuna donna. Tenere nota delle fasi del ciclo è un ottimo modo per conoscerlo meglio, per gestire le diverse emozioni e sensazioni fisiche.

Anche la sola accettazione e la maggiore consapevolezza della natura ciclica di questo evento fisiologico ci permette di mettere in atto strategie mediche e comportamentali per imparare ad accettarlo e gestirlo nel migliore dei modi.

Dott.ssa Debora Pallante

Specialista in ginecologia e ostetricia

Dirigente medico ASL Latina

 

 

 

 

 

 

 

 

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