Postura e osteopatia

Dimmi che postura hai e ti dirò di cosa soffri

L’ Osteopata da una visita clinica della postura può identificare le cause predisponenti di quelle patologie croniche e ricorrenti
Si definisce postura l’attitudine di una specie rispetto all’ambiente circostante; nell’essere umano è la posizione bi podalica con l’esigenza fondamentale di mantenere lo sguardo visivo in modo orizzontale rispetto al suolo. Esiste una linea centrale di gravità immaginaria che va dal trago dell’orecchio, attraversa la spalla, l’anca e il ginocchio per finire a livello del malleolo della caviglia; inoltre tale linea dovrà cadere centralmente rispetto alla base di appoggio dei piedi (baricentro).

Tutto ciò avviene in una persona con una postura impeccabile che armonizza bene il proprio peso corporeo sulla colonna vertebrale. Spesso accade invece che all’esamina di un occhio esperto ritroviamo una postura anteriorizzata, ossia sbilanciata in avanti con una iperlordosi del tratto lombare; oppure una postura posteriorizzata, ossia chiusa a riccio con una verticalizzazione o inversione della curva lombare. La persona dinamica e sportiva può avere il primo tipo di postura, mentre il secondo tipo è tipico della persona sedentaria e pigra. Dolori cervicali persistenti, torcicolli ricorrenti, cefalee presenti più volte nell’arco della settimana o nel mese possono avere una causa comune. Per esempio una situazione di capo proteso in avanti con inclinazione laterale per compensare un baricentro spostato darà vita a eccessive tensioni dei muscoli cervicali.

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Lombalgie, dolori dorsali, colpi della strega, possono trovare anch’essi come causa scatenante in una alterazione permanente della giusta posizione posturale sia in statica che in dinamica, come per esempio camminando, e creare sovraccarichi continui dei dischi vertebrali e delle faccette articolari. L’osteopata ha le competenze per valutare posturalmente la persona.

Egli è abituato a osservare, ragionare e ad avere un approccio curativo globale del paziente e sa che trattare il solo distretto in cui la persona lamenta il dolore, spesso porta al fallimento della cura; per esempio, le infiammazioni ricorrenti di una spalla o di una cervicale, potrebbero essere soltanto una compensazione e quindi rappresentare le vittime sacrificali di situazioni più complesse che andranno decodificate. Quindi tale articolo è uno stimolo verso il lettore per iniziare ad osservarsi allo specchio dal punto di vista posturale e aprire la mente ad un approccio di cura diverso.
Dottor Massimiliano Manni

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