Assistenza sanitaria e social network

Facebook studia una nuova app legata alla salute e al benessere

Facebook, il più popolare dei social network, potrebbe presto fare il suo ingresso nel settore della sanità e dei servizi legati alla salute. Google ed Apple hanno già da tempo lanciato le proprie soluzioni dedicate a questo particolare settore. Secondo le prime indiscrezioni, Facebook, per eguagliare gli altri colossi delle nuove tecnologie, avrebbe contattato esperti nel campo medico per introdurre sulla piattaforma un servizio di assistenza sanitaria.

Si sta costruendo così un team di ricerca e sviluppo che si dedicherà alla realizzazione di soluzioni legate alla salute ed al benessere. In particolare l’idea, studiata insieme ad industrie del settore medico, è quella di creare delle App “ludiche” dedicate al benessere psicofisico dell’utente che cerca all’interno del social un aiuto o un luogo di confronto per parlare del proprio disturbo.

Non si tratterebbe di semplici applicazioni dedicate alla salute. Piuttosto, l’obiettivo di Facebook sarebbe quello di creare delle comunità online di supporto per i malati che soffrono delle medesime patologie. Chiaramente questo nuovo tool non dovrà sostituire il medico, ma offrirà semplicemente uno spazio per scambiare pareri su disturbi di diversa natura.

Al momento il progetto è fermo ad una fase esplorativa, di ideazione, progettazione e raccolta di idee, e non ci sarebbe nulla di pronto. L’idea di offrire servizi di assistenza sanitaria non nasce ora.

Già due anni fa, il social network aveva già introdotto per gli utenti americani la possibilità di inserire nel proprio profilo lo status di “donatori di organi”. L’iniziativa registrò un grande successo con un vero e proprio boom di iscritti come donatori di organi in America.

Tanti, inoltre, i malati cronici che cercano informazioni e consigli all’interno del social network, con una grande proliferazione di gruppi legati a temi sanitari. Numerose anche le iscrizione alle associazioni che si occupano di donazioni a fini benefici. Questi i motivi che hanno spinto Facebook a cercare una soluzione in questa direzione. Se le persone condividono lo “stato” di donatore, spingono, per emulazione, altri utenti ad effettuare a loro volta donazioni, favorendo la ricerca.

Lo stesso Mark Zuckenberg ha da poco donato 5 milioni di dollari al Ravenswood Health Center di Palo Alto, un’associazione che offre assistenza sanitaria a persone culturalmente diverse e anche la moglie di Mark, pediatra a San Francisco, ha preferito una soluzione di aiuto che passa tramite il social network.

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L’intento di Facebook è quello di aiutare gli utenti, ma anche la ricerca e la stessa medicina, che potrà lavorare su grosse moli di dati, e potrà confrontarli costantemente.

Delicato, in tal senso, proprio il tema della gestione della privacy, riguardando dati sanitari e, quindi, sensibili. Chi è affetto da patologie importanti vuole il rispetto dell’ anonimato e garanzie che i propri dati non finiscano in mano ad altri, soprattutto ai pubblicitari o alle aziende farmaceutiche.

La mossa permetterebbe, invece, allo stesso Facebook di raccogliere una grande quantità di informazioni. Per indirizzare e targettizzare la pubblicità, il Social Network sta studiando nuovi modi per costruire dettagliati profili personali dei propri utenti, usando, ad esempio, a partire da giugno scorso, le storie di navigazione degli utenti per fini pubblicitari. Rientra nello stesso obiettivo la richiesta rivolta agli utenti di scaricare l’ app di messaggistica istantanea per inviare e ricevere messaggi di Facebook sui telefoni cellulari. un altro sistema per collezionare dati sul comportamento degli utenti.

Melania Limongelli

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