Bangkok a tavola

Consigli pratici per un turismo gastronomico nella capitale tailandese

Bangkok, con oltre 10 milioni di abitanti (senza considerare i turisti che ogni giorno vi arrivano) e un numero indefinito di ristoranti e chioschi pari forse a quello della popolazione, offre una scena gastronomica vivace e variegata. Sfortunatamente molti di coloro che arrivano a Bangkok, dopo aver trascorso la giornata in giro per templi o la notte sulla pista da ballo, sentono la necessità di rifocillarsi o di mangiare qualcosa che possa sedare i vapori inebrianti dei cocktail ghiacciati bevuti in discoteca, senza però sapere dove dirigersi. Il turista malinformato potrebbe ritrovarsi a vagare fra i grattacieli illuminati con la visione distorta che i McDonald’s 24 hrs siano l’unica possibilità a sua disposizione per appagare la voglia di cibo.

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Green Curry

Di certo i McDonald’s sono alla portata di tutti, presenti dietro ogni angolo, con menù standard facili da ordinare, soprattutto quando tutto appare distorto da un effetto caleidoscopico e la comunicazione con la gente del posto può essere resa ulteriormente difficile da un tasso alcolemico superiore alla norma. In realtà la multietnica e poliedrica Bangkok offre, a qualsiasi ora del giorno e della notte, un’amplia scelta di cucine e pietanze in grado di soddisfare i palati più diversi. Dalla cucina tradizionale tailandese, piccante e raffinata – con piatti tipici per ogni regione del paese – a quella mordi e fuggi tipica della cultura anglosassone, dai ristoranti indiani, con il curry a dominare sul sapore delle pietanze, alle pizzerie con tanto di forno a legna e pizzaiolo partenopeo, Bangkok non limita di certo i turisti alla cucina locale ma rappresenta una finestra che si affaccia in modo incondizionato sul mondo intero. Ecco alcuni consigli su come districarsi nella fitta rete di locali presenti nella città, basati sull’esperienza personale di un italiano residente a Bangkok.

Partiamo da Sukhumvit, una delle zone di Bangkok con la percentuale più elevata di locali notturni e ristoranti. Questa lunghissima strada, che attraversa praticamente l’intera città, vanta complessi commerciali di livello mondiale, come Siam Square e Siam Paragon (presto di nuovo anche Central World – distrutto da un incendio durante i recenti scontri fra polizia e camicie rosse) all’interno dei quali sono presenti moltissimi ristoranti e fast food, propone una vasta gamma di alloggi ed hotel e consente di raggiungere facilmente le aree di ristorazione e i principali quartieri di vita notturna. A breve distanza da Soi Cowboy (famosissimo vicolo su cui si affacciano decine di pub e go-go girls bar) si trova Sukhumvit 23 dove, quasi per sbaglio, ci si imbatte in uno dei più famosi Fish & Chip di Bangkok – The Fish & Chip Shop: in realtà un piccolo locale lungo la strada, con una piccola sala da pranzo priva di qualsiasi particolare atmosfera, ma il pesce fritto e le patatine servite in vero stile inglese rendono facile dimenticare il resto. Per i piatti Thai, di qualità medio-alta, disponibili non-stop 24 ore al giorno, i piccoli locali disseminati un po’ ovunque garantiscono piatti freschi e tradizionali. Come per qualsiasi chiosco che si possa incontrare lungo la strada valgono le stesse raccomandazioni: controllare che ci siano tailandesi fra i clienti, bere solo bevande imbottigliate, evitare il ghiaccio e, soprattutto, assicurarsi che il cibo sia caldo e cucinato da poco (la flora intestinale del turista occidentale non sempre tollera le contaminazioni batteriche che facilmente si riscontrano nel cibo servito lungo la strada). Il Green Curry, con pollo o frutti di mare e verdure, accompagnato da riso bollito, in questa zona della città risulta particolarmente gustoso – forse per la vicinanza con l’area indiana di Bangkok. Sempre in zona, su Sukhumvit Soi 16, ci si imbatte in qualcosa di non propriamente caratteristico: il ristorante Kuppa propone alcuni piatti tradizionali thai ed un menù in grado di offrire tutto ciò che una cucina cosiddetta “eclettica” possa proporre. Ma in questo ristorante, non sempre aperto in tarda notte, ci si va soprattutto per l’atmosfera che lo caratterizza e per la vasta scelta di deliziosi dessert! Una zona che di certo non dorme mai e che consente di recarsi in Medio Oriente semplicemente facendo una stazione di Skytrain è Little Arabia, a quattro passi dalla stazione BTS Nana, su Sukhumvit Soi 3. Come si capisce dal nome, la caratteristica di questa parte della città è il cibo arabeggiante: kebab di pollo o maiale a partire da 15-20 baht, a seconda del numero di salse e strati che si chiedono. Sono più piccoli rispetto ai ‘kebab occidentali’, ma sicuramente molto gustosi e si accompagnano bene ai falafel e al gustosissimo humus che tutti i ristoranti del quartiere propongono nel doveroso rispetto della tradizione araba. Unico neo della zona è il contrasto che si percepisce fin dal primo passo nel quartiere: l’attenzione al servizio e la cortesia offerta in Little Arabia non è la stessa che caratterizza notoriamente i tailandesi.

Dopo Sukhumvit solitamente l’itinerario culinario fa rotta nella zona di Silom/Patpong. Centro del commercio e degli affari di giorno, dopo il tramonto questa parte di Bangkok diventa un mercato destinato ai turisti, con molti locali “a luci rosse” alternati in modo stranamente naturale a ristoranti eleganti e trattorie “gay friendly”. Nonostante non sia il quartiere giapponese della capitale, uno dei ristoranti con sushi e sashimi più freschi si trova al 53° piano del Banyan Tree Hotel (su Sathorn Road) dove, oltre al famoso ristorante e cocktail bar – Vertigo Grill and Moon Bar (da cui si gode di una vista panoramica mozzafiato), il Taihei (che significa Pace) propone sushi e teppanayaki preparati sotto l’occhio del cliente incuriosito dall’abilità degli chef; d’obbligo un abbigliamento elegante (non sono ammessi jeans e sandali o infradito). Intorno a Surawongse si aprono una serie infinita di ristoranti dove il cliente è quasi trascinato letteralmente dentro e non sempre è facile rifiutare l’offerta delle avvenenti signorine dai sorrisi maliziosi. E se si vuole puntare sul sicuro ci si deve dirigere su Silom Soi 4: considerata una strada gay, in realtà si può più correttamente definire come una strada eterofriendly (ovvero la clientela gay non si scandalizza se una coppia etero si siede al tavolo e inizia a conversare assaporando le ottime pietanze). Oltre 10 locali sono presenti in questo colorato vicolo con pub, ristoranti, negozi e gallerie d’arte. Si può scegliere fra cucina spagnola, vietnamita, cinese, thai e greca. Degni di nota il ristopub The Balcony e il ristorante greco Souvlaki. A The Balcony lo staff tailandese è estremamente attento alla qualità del servizio e alle esigenze dei clienti e, ai piatti che si trovano normalmente in un pub, si associa una fantastica cucina tailandese dai prezzi modici: assolutamente da provare lo Yam Woon Sen Talay, ovvero un’insalata fredda piccante di spaghetti di soia con seppia e gamberetti, e il Massaman Curry di pollo. Per il cibo di strada Convent Road offre ottimi chioschi con zuppe e insalate di papaya (Som Tam) ma assolutamente da provare sono i 5 piccoli chioschi che affiancano Lumpini Park. Qui è possibile gustare una zuppa che con 100 baht è in grado di saziare 3 o 4 persone: l’hot-pot altro non è che una pentola in terracotta posta su carboni ardenti con acqua bollente dove si fanno cuocere carne di pollo, uova, verdure e seppia per creare una minestra piccante dal gusto deciso.
Particolarmente interessante, non solo dal punto di vista culinario, è la zona di China Town (Yaowarat). Questo immenso quartiere, quasi una città nella città, è ricco di templi, mercati, farmacie per la medicina tradizionale cinese, negozi di gioielleria e ristoranti. La maggior parte dei ristoranti propongono una cucina tipica del sud (cucina cantonese) con dim sum (soprattutto all’ora di pranzo), noodles e pesce. In questa zona è particolarmente facile trovare 2 piatti generalmente costosi e dai discutibili effetti benefici per la salute: la minestra con nidi di rondine (a cui si attribuiscono da oltre 7 secoli effetti benefici sulla pelle e dubbie capacità curative della tubercolosi e dissenteria) e la zuppa di pinna di squalo (in passato prerogativa dei banchetti degli imperatori cinesi, oggi presente ai pranzi d’affari importanti e ai matrimoni).

Lao Li Shark Fin è probabilmente uno dei ristoranti più popolari e più economici, al centro di Yaowarat Road, dove, come s’intuisce dal nome, oltre alle zuppe di nidi di rondine e molluschi, si può gustare la zuppa di pinna di squalo (shark fin soup). Per chi invece non se la sentisse di sperimentare in modo estremo o più semplicemente volesse provare la versione originale dell’anatra alla pechinese la raccomandazione cade su Shangri-La Restaurant, a pochi passi da Lao Lin Shark Fin. In questo ristorante dai prezzi non eccessivi si possono anche gustare i broccoli cinesi ed altre verdure soffritte nella salsa di ostriche (visto il diffuso uso di questa salsa, sia nei ristoranti cinesi che in quelli tailandesi, per chi fosse intollerante o allergico, il consiglio generale è quello di specificare sempre di non utilizzarla). Nai Yong Curry Restaurant è un’alternativa alla cucina cinese dove per prezzi davvero ragionevoli si può gustare uno dei migliori Penang Curry di tutta Banglok.

Articolo di Andrea Bicini – Agoda

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