Il Luppolo dalle mille risorse

Notizie e caratteristiche della pianta nota per la produzione della birra e non solo

Il Luppolo, Humulus lupulus è vero nome di questa pianta, è una pianta perenne di tipo rampicante e angiosperma cioè pianta a fiore. Appartenente come la canapa alla famiglia delle cannabbacee questa si presenta con rami sarmentosi e volubili, tipo le nostre viti, che possono raggiungere lunghezze di 6 metri. Le foglie a guardarle, come per i rami, assomigliano a quelle delle viti con un lungo pendulo a tre/cinque lobi dentellati o frastagliati sui bordi che si presentano una opposta all’altra di colore verde e ruvide al tatto. L’infiorescenza si presenta con una sorta di pannocchia composta di fiori che si colorano di verde giallognolo di entrambi i sessi e sono l’unica parte aromatica della pianta, chiamati coni. Questi hanno una forma ovoidale e sono lunghi circa 2,5 / 3 cm ed anche essi come le foglie rimangono appesi ad un lungo pendulo. L’ impollinazione di questa specie è anemofila, cioè provocata dal vento il quale feconderà le infiorescenze che daranno vita a dei semi che maturano tra settembre e ottobre.
La raccolta dei coni avviene poco prima della loro completa maturazione, diciamo al loro ingiallimento, fine agosto inizio settembre, seccandoli poi per utilizzarli da li a breve per non deteriorarli.
Il luppolo in Europa è molto diffuso e si trova fino a 1500metri di altitudine tranne che nei paesi del nord, difatti anche se adattato predilige climi caldi ad esclusione di quelli mediterranei. Nasce spontaneo lungo diversi corsi d’acqua e si trova in posti umidi come sottoboschi siepi boschive e in diverse radure.
Per coltivarlo ha bisogno di un terreno fertile fresco e ricco di humus ed è bene creare per lui un buon reticolo di sostegno che coprirà molto velocemente, al contrario del selvatico che è meglio esporlo in sito soleggiato.
Abbiamo parlato prima della fecondazione dei fiori e della produzione di semi della pianta in natura ma nelle culture agrarie questo viene riprodotto per talea o margotta.
In Italia viene coltivato soprattutto nel meridione dopo che un agronomo Gaetano Pasqui di Forlì lo introdusse in Italia nel nel 1847 e promosse, da lì a breve, una fabbrica di birra. Fu il primo, a coltivare il luppolo in Italia, pertanto non dovette importarlo dalla Germania o, addirittura, come si usava in quel tempo, dall’America, e fu anche il primo mastro birraio italiano.

Varie applicazioni del Luppolo
Il luppolo è conosciuto essenzialmente come componente della Birra, è un ingrediente amaro ed aromatico, si usa come conservante della bevanda di orzo fermentata chiamata birra. L’uso della birra era già noto ai tempi dei Sumeri con prescrizioni circa il grado alcolico, si usavano erbe aromatiche per migliorarne il sapore , ma solo nel IX secolo fu aggiunta dai Tedeschi il Luppolo, sia per il gradevole sapore amarognolo, sia perché era un buon conservante alimentare.
Inoltre il luppolo è induttore del sonno, è batteriostatico ed estrogenico, utile negli stati di ipereccitabilità, è considerato il rimedio per la malinconia, per l’insonnia di origine nervosa, gli stati di tensione, le dispepsie, si usa essenzialmente come sedativo. Ha proprietà lassative e depurative. Si usa negli sciroppi contro la tosse, Si impiega il Luppolo anche nella diarrea nervosa. Si usa, inoltre, sia come energetico, sedativo, nell’eccitabilità sessuale, nell’insonnia, nel nervosismo. La pianta presenta inoltre delle sostanze ormono-simili, induce la comparsa delle mestruazioni a prescindere dal periodo del ciclo, queste proprietà, però, sono distrutte durante la fermentazione della birra.

Andrea Magrin, Agrotecnico
fioriegiardino@sferamagazine.it

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