Moda e Ambiente: la fibra di latte

Moda e Ambiente: la fibra di latte

Ottima per le persone allergiche a certe fibre e prodotti chimici. I primi indumenti confezionati con il latte saranno sul mercato dal prossimo anno.
La moda non conosce limiti: le sperimentazioni sui tessuti hanno portato alla creazioni di fibre di ogni genere e consistenza, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e di confortevole per la nostra pelle. Forse però non tutti sanno che gli abiti si possono ricavare persino da un alimento che fa parte della nostra dieta quotidiana, ovvero il dolce latte.

Ma come si fa? La fibra di latte viene realizzata a partire dal latte scremato, che viene inizialmente disidratato, poi, estratta la proteina, fluidificato nuovamente tramite moderne tecniche di bio-ingegneria, in modo da ottenere il filato per la tessitura ad umido. La scoperta in realtà avvenne intorno agli anni ’30 dello scorso secolo, nel periodo di autarchia dovuto alle sanzioni economiche del regime fascista, quando l’italiano Ferretti ricavò una fibra dalla caseina, la proteina del latte. Nacque così la Lanital, così chiamata per via della struttura molecolare molto simile alla lana. Infatti una delle principali qualità della suddetta fibra è la morbidezza, insieme alla freschezza che conserva negli anni, anche dopo numerosi lavaggi.

Al tatto, gli abiti in fibra di latte si presentano soffici e leggeri, luminosi e morbidi come la seta. Si tratta di un vero toccasana per la nostra pelle, perché la caseina è altamente nutriente e antibatterica: ha una maggiore capacità di assorbire l’umidità ed è un migliore isolante termico rispetto alla lana. In commercio lo troviamo sia puro che mischiato con filati come il cachemire, la seta, il cotone, il lino o la lana stessa.

Senza dubbio si tratta di uno dei tessuti più ecologici in circolazione oggi, perché per produrlo si utilizzano grassi di scarto della lavorazione del latte, riducendo drasticamente le emissioni di anidride carbonica e l’uso di combustibili fossili, inoltre è biodegradabile. Tutte queste caratteristiche hanno fatto sì che la fibra di latte ottenesse la certificazione internazionale “Oeko-Tex Standard 100” per le fibre ecologiche, che garantisce anche l’assenza di sostanze tossiche per la salute.

Perfetto per indumenti intimi e sportivi, ma anche per l’abbigliamento dei più piccoli e delle donne: il suo potere batteriostatico supera il 99,9 %, e gli amminoacidi presenti nutrono e curano la pelle, rendendola liscia e morbida. I residui della produzione del latte, che non possono essere utilizzati per la produzione alimentare, forniscono la materia prima per una bio-fibra con caratteristiche speciali. A portarla nuovamente alla ribalta è Anke Domaske, designer tedesca di 28 anni, che con Mademoiselle Chi Chi ha dato vita a QMilch, la prima linea di abbigliamento fatta di latte.

Nel giro di un anno – spiega la Domaske, che all’università ha studiato microbiologia, – abbiamo messo a punto una fibra 100% naturale ad alta concentrazione di caseina e altri componenti, anche questi naturali”. E’ una panacea per le persone che sono allergiche a certe fibre e prodotti chimici. I primi indumenti confezionati con il latte saranno sul mercato dal prossimo anno.

Marta Casini

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