Covid: presentata la nuova campagna di comunicazione per la vaccinazione pediatrica.

La nuova campagna di comunicazione sia video che social per la vaccinazione pediatrica nella fascia di età 5-11 anni realizzata in collaborazione con l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù.

 

La campagna dal titolo: ‘E adesso sì che possiamo giocare liberamente’ prenderà il via il 13 dicembre prossimo con le prime prenotazioni sul portale regionale (https://prenotavaccino-covid.regione.lazio.it/main/home) e ha un logo disegnato da due bambini dell’Ospedale pediatrico, Chiara e Valerio. Sui canali social di ‘SaluteLazio’ è possibile trovare i contenuti della campagna con le FAQ preparate dal Bambino Gesù in collaborazione con le società scientifiche di pediatria e alcuni video informativi realizzati da medici e pediatri.

“Nei primi cinque giorni di dicembre nel Lazio ci sono stati quest’anno 28 morti per Covid, negli stessi cinque giorni di un anno fa 241 morti per Covid: la differenza è che c’è il vaccino che salva esseri umani. Quindi, con la trasparenza lottiamo contro le fake news, contro le stupidaggini che si dicono sul Covid, diamo certezza della sicurezza e degli effetti di questo scudo contro la morte“. Lo ha detto il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, a margine della presentazione della nuova Dashboard per la sorveglianza Covid-19 del Lazio e della nuova campagna di comunicazione sia video che social per la vaccinazione pediatrica nella fascia di età 5-11 anni, realizzata in collaborazione con l’ospedale pediatrico Bambino Gesù.
Zingaretti ha poi aggiunto: “Nessun bambino deve essere ricoverato per Covid e quindi con la campagna vaccinale che partirà il 13 per le prenotazioni e il 16 con i vaccini apriamo un altro importantissimo fronte che riguarda le bambine e i bambini. Faccio un appello alle mamme e ai papà del Lazio, difendete i vostri figli e apriamo alla grande la campagna vaccinale, per dare loro sicuramente la serenità di vivere le loro amicizie, la scuola, il rapporto con le famiglie nella maniera più serena possibile e purtroppo per alcuni di loro salviamoli dal rischio di essere ricoverati per questa malattia che, quando colpisce, può colpire duramente anche loro”

Chiara Ruocco

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