Essere oggi Donna

Aumentano le imprese gestite dal “gentil sesso”, analisi su come coordinare i ruoli di mamma e imprenditrice. Un vero percorso ad ostacoli tra figli e carriera.

La madre lavoratrice deve saper effettuare un percorso netto tipo casa-asilo-luogo di lavoro-palestra-supermercato-casa nel minor tempo possibile. Senza contare che è sempre in agguato il temutissimo senso di colpa

Negli ultimi 4 anni le imprese gestite da donne sono cresciute del 9% a fronte del 5,7% di quelle maschili; 15 su 100 sono nel terziario, che è il solo settore produttivo dove le donne imprenditrici registrano una crescita del 2%, mentre gli imprenditori uomini calano dell’1%.
E’ quanto emerge dal Report realizzato dall’Osservatorio sull’evoluzione dell’imprenditoria femminile del settore terziario sviluppato da Terziario Donna Confcommercio e Censis. Le imprenditrici del Terziario sono un traino per l’imprenditoria italiana: anche i dati relativi alla distribuzione delle donne imprenditrici confermano che l’impresa è donna, soprattutto nei servizi. Ma la donna ha anche altri ruoli nella società di oggi, per cui donna, mamma e imprenditrice come conciliare nella vita le tre attività?
In America le chiamano mum at work, mamme al lavoro, per distinguerle dalle colleghe stay at home che appunto “stanno a casa” (sottinteso con i figli). Ma il gioco di parole nasconde un altro significato, perché man at work è l’espressione usata nei cartelli stradali per segnalare la presenza di cantieri e operai. In pratica è come dire che fare la madre lavoratrice è un mestiere di quelli davvero pesanti.
Una scelta che impone di destreggiarsi tra categorie spazio-temporali che trasformano una normale giornata in una corsa a ostacoli: la madre lavoratrice deve saper effettuare un percorso netto tipo casa-asilo-luogo di lavoro-palestra-supermercato-casa nel minor tempo possibile. Senza contare che è sempre in agguato il temutissimo senso di colpa: verso i figli, a cui si sottraggono comunque tempo e attenzioni, ma anche verso se stesse, gli interessi, le amicizie e i rapporti che si trascurano sempre più di quanto si vorrebbe.
Comunque sia, il concetto che deve entrare in gioco nel momento delle scelte è quello fondamentale di qualità della vita, che passa inevitabilmente attraverso una continua rinegoziazione dei propri ritmi e dei propri equilibri, sia in famiglia che sul lavoro. Il primo principio da assimilare, in altre parole, è quello dell’elasticità, dei compromessi nel senso buono del termine. Il non restare, cioè, ancorate a modelli troppo rigidi tipo la mamma-chioccia costantemente presente nella vita dei figli, o sul fronte opposto la professionista agguerrita che non conosce orari e non teme lo stress: rinunciare a mettere insieme questi due archetipi e accettare i propri limiti è già un buon punto di partenza.
E non che sul fronte domestico le difficoltà non esistano. Anche la madre più organizzata, quella che ha studiato in anticipo tutte le mosse propedeutiche al rientro lavorativo, ha istruito nel dettaglio i nonni, ha collaudato insieme ai figli la baby sitter più adatta e, poco per volta, ha nutrito la prole a centrifugati di indipendenza graduale perché non si sentano privati all’improvviso del loro unico sostegno, anche questa mamma 10 e lode dovrà modulare bene i tempi del distacco. Per esempio facendo in modo che il bimbo sappia di poter godere – sempre ma soprattutto nelle prime fasi – di alcuni spazi ludici e affettivi che sono solo suoi e della mamma. Le coccole la mattina al risveglio, i giochi o la lettura la sera prima di andare a letto, il momento rituale del bagnetto: pazienza se il tempo non è quanto vorremmo, quel che conta è la sua qualità. Viceversa, è importante che alcuni paletti rimangano saldi al loro posto: che crescere un bambino sereno e autonomo non significa certo zittire il proprio senso di colpa accontentando tutti i suoi capricci, sommergendolo di regali o rinunciando ai principi educativi per cedere ai suoi ricatti più o meno espliciti, i bambini imparano molto presto su quali punti deboli possono far leva. Essere donna oggi, come un tempo, è sinonimo di determinazione, di coraggio e di tanto Amore.

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