Giorno della memoria

Viaggio della memoria, per non dimenticare!

Intervista ai ragazzi delle classi terze dell’Istituto Comprensivo Gramsci di Aprilia E diario di viaggio degli alunni ad AUSCHWITZ

Molte persone penseranno che il 27 Gennaio sia una giornata come tutte le altre. In realtà questo è un giorno per ricordare lo sterminio di milioni di ebrei. Per la ricorrenza, molti alunni della provincia di Latina e non solo hanno affrontato un lunghissimo viaggio per arrivare ad Auschwitz. Con questo viaggio gli studenti hanno dimostrato molto coraggio e forza, rimanendo scioccati soprattutto dei resti e degli oggetti degli ebrei: valigie, spazzole, capelli, bambole, scarpe, vestiti e molto altro. Hanno potuto osservare le camere di queste persone ed immaginare come venivano trattate. Come tutti sappiamo, la maggior parte venivano uccise all’interno dei campi di concentramento. I soldati tedeschi, facendo credere ai prigionieri che li portavano a fare una semplice doccia, utilizzando dei gas molto forti, li facevano cadere in terra privi di sensi. Molti, dopo la morte, furono trasportati in massa e buttati all’interno dei forni ad alta temperatura e ridotti in cenere. Dai ragazzi abbiamo saputo che, oltre ad essere portati in queste camere a gas, gli ebrei venivano uccisi attraverso l’impiccagione e la fucilazione da parte dei nazisti. Ma non solo i ragazzi andati ad Auschwitz hanno provato queste emozioni, anche gli alunni rimasti nelle scuole hanno affrontato questa settimana di pensieri e ricordi.
Aiutate dalla professoressa di Lettere abbiamo svolto delle indagini su come i ragazzi, prossimi alle superiori, hanno trascorso queste giornate. Molti di loro, hanno visto film quali “Il bambino con il pigiama a righe”, “Schindler list”, “The Aviator” e “Giona che visse sulla balena”. Altri sono andati al ‘Teatro Europa’ a vedere “I campi di Dora”, altri ancora hanno visto un’intervista a Eugenio Borgia, un sopravvissuto di questa esperienza. Alla domanda “Come vi sentite al pensiero che siano morte molte persone?” hanno risposto che è stata un’esperienza agghiacciante ed hanno provato tristezza e dispiacere. Inoltre, alcuni di loro hanno detto che molte persone non credevano a ciò che era accaduto e hanno pensato che fosse stata un’invenzione degli europei. Non pensavano che i tedeschi potessero arrivare a tanto. Molti, al posto degli ebrei, avrebbero cercato di rimanere vivi il più a lungo possibile, altri avrebbero voluto farla finita subito. Tutte le classi hanno risposto che avrebbero cercato di vivere al meglio i loro ultimi giorni perché, alla fine, sapevano che sarebbero stati uccisi comunque. Inoltre, dicono che Hitler è stata una persona folle, immatura, malvagia e infame. Non avrebbe dovuto fare una cosa del genere, non ce n’era motivo perché siamo tutti uguali. “È importante ricordare questo giorno?” “Si, soprattutto per evitare che tutto ciò riaccada”. Tutti hanno risposto correttamente alla domanda “perché, per ricordare, è stato scelto proprio il 27 Gennaio” dicendo che gli americani e i russi hanno aperto i cancelli dei campi di concentramento in questa data, salvando molti ebrei. Con questa giornata tutti dobbiamo capire che ciò che ha fatto Hitler è un atteggiamento sbagliato, facendo credere che gli ebrei siano inferiori. Dobbiamo riflettere e capire che, anche se abbiamo colore della pelle, religione e provenienze diverse, dobbiamo essere rispettati e, cosa più importante, dobbiamo rispettare. Come scrive Ndjock Ngana “nessuno ha mai visto sangue ebreo, sangue cristiano, sangue mussulmano, sangue buddista. Il sangue è rosso”. Non siamo diversi.

Articolo di Maria Luisa Cutrì e Caterina Versace, alunne della terza B dell’Istituto Comprensivo “A. Gramsci”.

Estratto dal diario di viaggio di due alunne della III B dell’Istituto Comprensivo “A. Gramsci” di Aprilia, Maria Teresa Somma e Sara Flamini, durante il viaggio della memoria che ogni anno si organizza con le scuole medie della Provincia di Latina. Per l’Istituto “A. Gramsci” gli alunni sono stati accompagnati dalla professoressa Lucia Decinti e dalla professoressa Maria Celeste Zanda.
Italia, 24 Gennaio 2013

Caro diario,
oggi è stata una giornata stancante ma emozionante, per la prima volta, all’età di 13 anni, abbiamo affrontato un viaggio così lontano senza i nostri genitori.

Cracovia, 25 Gennaio 2013

Caro diario,
finalmente siamo a Cracovia!!
Stamattina ci siamo fermati in Austria, ci hanno dato tre quarti d’ora per fare colazione prima di riprendere il viaggio.
Vienna era bellissima, ricca di palazzi ed edifici imponenti.

Cracovia,26 Gennaio 2013

Caro diario,
stamattina ci siamo svegliate prestissimo, alle 05:45. Dopo esserci preparate e dopo aver fatto colazione siamo partiti per i campi di concentramento di Auschwitz. Arrivati abbiamo subito notato la neve altissima e abbiamo iniziato il nostro percorso con una guida italiana. All’entrata abbiamo letto la scritta “Beit Matcht Frei” che vuol dire “Il Lavoro Rende Liberi”, poi abbiamo fatto il giro di diversi “blocchi”, ci hanno fatto vedere il muro della fucilazione dove venivano uccisi gli ebrei, dopo averli costretti a spogliarsi. Durante la visita ci hanno spiegato che i “blocchi” potevano essere lavanderie, utilizzate per lavare gli abiti delle “SS” mentre i vestiti degli ebrei venivano soltanto disinfettati, inoltre c’erano dormitori, ospedali nei quali facevano gli esperimenti soprattutto sui bambini e sulle donne. Poi siamo entrati in un “blocco” nel quale si trovavano tutti i reparti degli ebrei, migliaia e migliaia di scarpe di bambini, uomini e donne; tonnellate di capelli, protesi, stampelle, spazzole, pentole, specchi, lucido per scarpe e oggetti vari. Poi c’erano anche delle scatole di gas nocivi in una zona limitata transennata da dei vetri. Fu molto inquietante quando ci fecero entrare in una camera a gas dove l’aria era cupa, era bruttissimo attraversare quei luoghi dove molti ebrei entrarono, credendo di fare solo una doccia. In fondo la stanza era collegata con i forni crematori facilitando così il trasporto dei corpi privi di vita.
Usciti ci portarono a Birkenau, un campo di concentramento grande più o meno 150 km quadrati, soprannominato Auschwitz II. Qui abbiamo visitato i letti dove dormivano, i quali erano distanti 30 cm l’uno dall’altro. Poi siamo entrati in un “blocco” dove si trovavano i loro “bagni” che in realtà erano dei “blocchi” circolari, scavati in un muro, non molto distanti tra loro. Dopo aver visitato questo immenso luogo d’orrore nel pomeriggio abbiamo assistito alla Santa Messa in memoria del Papa Giovanni Paolo II.
Cracovia, 27 Gennaio 2013

Caro diario,
stamattina abbiamo visitato la città di Auschwitz. Prima abbiamo visto un piccolo museo poi ci siamo incamminati per ritornare nel campo di Birkenau per assistere alla celebrazione del giorno della memoria. Erano presenti persone provenienti da tutto il mondo. C’erano ebrei di tutte le età, piccoli e grandi, tutti lì a piangere i loro cari. C’erano delle file di bare dove si trovavano tutti gli ebrei deceduti. Sulle lapidi c’era scritta una frase uguale per tutti: “Grido di disperazione ed ammonimento all’umanità, sia per sempre questo luogo dove i nazisti uccisero circa un milione e mezzo di uomini, donne e bambini, principalmente ebrei, provenienti da diversi paesi d’Europa”. Noi eravamo lì e per far sentire la nostra presenza, ognuno di noi ha posato una candela sulla tomba che voleva. Dopo la cerimonia siamo andati in un’Università, dove c’era il Sindaco di Auschwitz che ci ha ringraziato per la nostra presenza ma soprattutto si è complimentato per la nostra attenzione. Poi ha passato la parola al signor Caputo, italiano arrivato in Polonia per la presentazione del suo libro. Una volta usciti dall’Università era ormai buio quindi siamo ritornati all’hotel.

Cracovia, 28 Gennaio 2013
Caro diario,
oggi abbiamo visitato le miniere di Salgemma. Per scendere a 64 metri abbiamo fatto 380 scalini e pensa, siamo scesi a 170 metri sotto terra! Era tutto in sale: pavimenti, statue e molto altro ancora. Le pareti invece erano fatte con dei tronchi che non si consumavano perché il sale li ha mantenuti intatti. C’erano diverse statue, tra le quali ci ha colpito quella di una principessa sulla quale è fondata una leggenda. Questa ragazza, cattolica, doveva sposarsi con un principe d’Ungheria ma lei si rifiutò e buttò l’anello che lui le aveva regalato in un lago. Tornò in Polonia e fece scavare una buca profonda nel terreno dove al suo interno, come per miracolo, trovò anche l’anello, che l’aveva seguita dall’ Ungheria. In questo modo fece arricchire la Polonia e venne proclamata santa dal Papa. Al terzo livello c’era un santuario nel quale sulle pareti erano scolpiti dei quadri in sale come “L’ ultima cena di Gesù” e la statua del papa Giovanni Paolo II. Poi per risalire abbiamo preso l’ascensore dei minatori.

Cracovia, 29 Gennaio 2013
Caro diario,
siamo nel pullman e le professoresse hanno messo un documentario.
…..
Siamo diventati una famiglia, insieme
abbiamo vissuto una bella esperienza, peccato che domani arriveremo ad Aprilia e anche se a malincuore dovremmo salutarci. Ora salutiamo anche te caro diario, chissà se ci sarà un’ occasione per ritrovarci.

Articolo di Maria Teresa e Sara

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