Il successo di Alessandro Corbella

Design: il successo di Alessandro Corbella a Roma

Un nuovo strumento musicale per la mostra DOS al Parco della Musica

Nella mostra inedita dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, dal titolo “DOS – Disegnare Oggetti Sonori” che si è svolta dal 4 al 24 febbraio è stato ospitato un giovane industrial designer di Aprilia: Alessandro Corbella.
Siamo abituati a concepire il design soffermandoci sugli aspetti della bellezza e dell’utilità. Alla base dell’evento romano c’è, invece, l’idea di andare oltre il dato visivo per indagare altre forme di percezione sensoriale, in particolare l’udito. Per questo al centro dell’atto creativo è stato posto lo strumento musicale.
In mezzo ai grandi nomi del design – da Castiglioni a Kef Moun, a Omer Yosha – il giovane Alessandro ha riscosso un notevole successo. L’aspetto rivoluzionario dell’opera di Alessandro – che non è un musicista ma, ripetiamo, un industrial desgin – sta nel fatto che quello da lui ideato è uno strumento a corde che viene suonato come un tamburo. La progettazione e realizzazione di questo oggetto, che risale al suo periodo universitario, e più precisamente al 2009, segue perfettamente il filo conduttore della mostra: l’interrelazione tra uomo e oggetto, l’istintualità della gestualità associata alla musica.


Alessandro Corbella ha realizzato uno strumento musicale nuovo, la cui forma e il cui suono non è ancora stata associata a nessuno strumento classico più conosciuto, è un compromesso tra gli oggetti musicali più “rudi” e legati al ritmo, come le percussioni, e quelli più complessi, preziosi e sofisticati, in cui le componenti ingegneristiche sono raffinate.
Il suo lavoro si è infatti basato sulla selezione di componenti ingegneristiche da lui considerate più interessanti e sull’aspetto legato alla gestualità.
La complessità si fonde all’istintività e alla soggettività emozionale delle percussioni, dando forma a un’opera artistica e, contemporaneamente, uno strumento musicale totalmente nuovo.
Il materiale principalmente utilizzato è il legno e c’è un’idea precisa dietro questa scelta: attribuirgli lo status di strumento di valore, la cui preziosità è dovuta al fatto di essere costruito artigianalmente.
Un’altra caratteristica importante è il fatto che lo strumento sia anche custodia di se stesso: viene suonato orizzontalmente e trasportato verticalmente.
Quello che colpisce è la semplicità e l’ironia con cui Alessandro ha affrontato questo grande successo che, speriamo, lo porterà lontano e gli darà l’opportunità di fare nuove scelte e nuove esperienze.

Articolo di Silvia Petrianni

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