Sesso Virtuale: dal cybersesso al sexting

Negli ultimi anni, grazie alla crescita esponenziale dei mezzi di comunicazione, il ricorso al sesso virtuale è aumentato.

Il sesso virtuale è una forma di sessualità caratterizzata dall’assenza di qualsiasi contatto fisico, nel quale due o più persone si procurano del piacere trasmettendosi messaggi di natura esplicitamente sessuale, attraverso un qualsiasi mezzo di comunicazione.

Il cybersesso è una forma di sesso virtuale attraverso internet, in particolare attraverso la posta elettronica, programmi di messaggistica istantanea, chat ed altri programmi.

Anche il sesso telefonico, attraverso le normali conversazioni, ma anche tramite l’uso di messaggi SMS e MMS, è una forma di sesso virtuale.

cybersex

Una delle ultime dipendenze virtuali è il “sexting” che coinvolge soprattutto “whatsapp”.

Negli USA, paese in cui il fenomeno ha avuto origine, è una pratica molto diffusa.

Divenuto una vera e propria moda fra i giovani, consiste principalmente nello scambio di messaggi sessualmente espliciti, foto e video a sfondo sessuale, spesso realizzate con il telefono cellulare.

Tali immagini, anche se inviate a una stretta cerchia di persone spesso si diffondono in modo incontrollabile e possono creare seri problemi alla persona ritratta nei supporti foto e video.

Chiediamo aiuto a Giuseppe Di Maria Dott. in Psicologia dello Sviluppo, dell’Educazione e del Benessere e Consulente in Sessuologia Clinica, per comprendere quali meccanismi entrano in funzione nel momento in cui si ricorre al sesso virtuale.

Dott. Di Maria, cosa spinge uomini e donne a ricorrere al sesso virtuale?

Il sesso virtuale è il risultato di due componenti principali: la prima deriva dalla mancanza di socializzazione dovuta alla vita frenetica e in continua competizione, dove non ci si può permettere di mettersi in gioco e compromettere la propria autostima nel confronto tra pari; la seconda è la facilità con la quale è possibile raggiungere altre persone in modo impersonale, a volte anonimo, attraverso i social network, le chat e gli approcci virtuali, dove vengono meno i freni inibitori e ci si può intrattenere in un rapporto in piena depersonalizzazione.

Sono più donne o uomini che lo utilizzano?

Non è un fattore di genere. Al sesso virtuale si avvicina la persona che ha bisogno di sfogo sessuale, ma che non vuole mettersi in gioco in relazioni. Va però evidenziato che la maggior parte di coloro che ricorrono a tale stimolo sono uomini, e questo sia per una questione ormonale, sia per la facilità che ha una donna, rispetto un uomo, di trovare una situazione reale di sfogo sessuale, fermo restando che molte donne preferiscono un certo tipo di sesso virtuale (basato soprattutto su chat e non su contenuti espliciti) proprio per evitare implicazioni reali.

E’ un “gioco” o può celare qualche insoddisfazione anche non necessariamente inerente alla sfera sessuale?

Per molti è un piacevole “passatempo” al quale ci si avvicina per insoddisfazione, soprattutto verso difficoltà di relazione. Certamente molto dipende dalla facilità con la quale tale “passatempo” è disponibile, ma nasconde in molti casi bassa autostima e ansia da prestazione.

Molto spesso il sesso virtuale è causa di rottura nella coppia, se uno dei partner viene scoperto, poiché considerato un tradimento vero e proprio anche se non si verifica il contatto fisico. Come va affrontata e risolta la situazione?

Vorrei precisare che occorre sfatare il mito del “tradimento”. Anche se potrebbe sembrare un discorso retorico, in un mondo dove i contatti sono estremamente facilitati il “tradimento” non dovrebbe mai diventare causa di violenti litigi e abbandoni familiari, ma vanno seriamente affrontate le vere cause di un tradimento. Nel caso particolare del tradimento virtuale il modo migliore di affrontare una situazione è quello di rivolgersi ad uno psicologo specializzato in dinamiche di sessuologia, possibilmente affrontando il problema congiuntamente. Va sottolineato che la maggior parte di richieste di consulenza di coppia implica in qualche modo un disinteresse sessuale e spesso tale disinteresse deriva da insoddisfazione nei rapporti “reali”. Il sesso virtuale potrebbe alla fine essere un alibi per evitare di risolvere un problema.

E’ un campanello di crisi nella coppia?

Non si può generalizzare, ogni situazione di “sesso virtuale” ha una causa particolare e legata al vissuto personale. Certamente in caso di coinvolgimento di coppia vi è una causa sottesa di insoddisfazione reale, ma non si può parlare di crisi di coppia in modo generale.

Può creare dipendenza?

La dipendenza da sesso virtuale è una vera e propria dipendenza psicologica da non sottovalutare. A poco a poco la soddisfazione verso il virtuale pervade la persona, mettendo in subordine il sesso reale. Inoltre l’evitamento di situazioni potenzialmente stressanti, legate ad un rapporto interpersonale, favorisce il rifugio dell’individuo in un mondo apparentemente piacevole e privo di conseguenze.

Ringraziando il Dott. Di Maria per averci aiutato a comprendere meglio tale complesso fenomeno, il pensiero inevitabilmente si dirige verso il desiderio di recupero dei valori e delle esperienze semplici e personali, verso la ricerca di un dialogo sincero e aperto destinato alla comprensione reciproca senza l’utilizzo della tecnologia per fuggire prima di tutto da noi stessi.

Alessia Locicero

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *