India “spericolata” per i Veri Viaggiatori

“In India. Cronache per veri viaggiatori”(Ponte Sisto, 2014), di Raffaella Milandri

Ci sono molti modi per viaggiare, e quello della Milandri è alquanto inusuale e ricco di imprevisti. Parte rigorosamente da sola, con un profilo basso, e si reca nei più remoti angoli di mondo a raccogliere prove e testimonianze di violazioni dei diritti umani, in particolare ai danni di popoli indigeni che vivono negli ultimi paradisi terrestri rimasti. Sono sempre gli interessi economici, ovviamente, ad applicare il giogo delle ingiustizie e delle violenze.

“In India. Cronache per veri viaggiatori”(Ponte Sisto, 2014), di Raffaella Milandri (già autrice de Io e i Pigmei, Polaris 2011 e de La mia Tribù, Polaris 2013), è il vivido racconto di un viaggio in India intrapreso dall’autrice su una auto a noleggio, con un autista sikh, per oltre 5000 km. Scopo del viaggio è una indagine sui diritti umani a Niyamgiri, in Orissa: una miniera minaccia la vita e deturpa le terre della gente semplice dei villaggi. L’autista sikh, Gurmeet, non conosce il vero scopo del viaggio della “madame” europea, e pensa che la Milandri sia una semplice turista; una serie di equivoci intessono lo strano rapporto fra i due mentre macinano chilometri su chilometri da Delhi a Varanasi, da Calcutta a Bhubaneswar. In India di Raffaella Milandri

La verità è estremamente dura,e il viaggio si rivela molto rischioso. La Milandri si afferma autrice di un suo genere che unisce letteratura di viaggio e di denuncia. Il libro, ricco di colpi di scena e ironia, contiene preziosi consigli di viaggio per l’India, e profonde riflessioni sul senso del viaggio in questo Paese meraviglioso. “Tutti dovrebbero andare in India almeno una volta, anche solo per poco tempo” dice Raffaella Milandri, “il paragone con il nostro stile di vita occidentale porta a rielaborare il senso stesso della vita”. Il libro è arricchito da foto in bianco e nero.
Questo è il terzo libro dell’autrice in tre anni, ed è in preparazione un quarto: la formula della Milandri, coi sui viaggi e il suo stile letterario, si dimostra vincente.

INDIA E ORISSA

Dice la Milandri: “L’India è maestra di vita. Da uno Stato all’altro di questo Paese si trovano realtà così diverse che non si finisce mai di stupirsi e di imparare. Ma l’India vera è quella lontana dai flussi turistici, è quella celata nei villaggi e nel cuore della gente. In Orissa convivono tribù primitive, tigri, e ricchezze minerarie. A Niyamgiri, ho scoperto una terribile verità mai riportata dai media “.

Come nasce la decisione delle mete dei suoi viaggi?
Fondamentalmente amo visitare popoli indigeni, anche primitivi. Mi informo sulla situazione di un popolo, di una area geografica, e dove ho notizie di problemi umanitari vado a investigare. I miei viaggi sono molto spartani, alle volte pericolosi. Dove posso viaggio da sola in fuoristrada, al massimo della autonomia, e pronta a cambiare percorso e programma ad ogni esigenza. Non prenoto mai nulla salvo volo, auto e, in alcuni casi, scelgo dove pernottare appena arrivo, solo la prima notte.Nel caso dell’India, non è possibile noleggiare una auto senza autista; probabilmente a causa del traffico davvero caotico e senza regole. Un esempio? Stai sorpassando un tuc tuc (veicolo a tre ruote) e, mentre una altra macchina ti sorpassa a sua volta, simultaneamente un camion ti viene contromano e una vacca decide di attraversare. Tutto nello stesso momento.

Consiglierebbe un viaggio in India ad una donna sola?
No, a meno che non sia una viaggiatrice esperta o non vada esclusivamente in zone molto turistiche. Le donne indiane sono soggette in molti casi a violenze inimmaginabili, specialmente nelle realtà rurali, dove nascere donna è spesso considerata una grande sfortuna. Raccomando alle donne sole che viaggiano in India la massima attenzione; nel libro dedico una parte a consigli e a precauzioni da adottare per le viaggiatrici, e anche ai viaggiatori.

milandri India

L’AUTRICE RAFFAELLA MILANDRI

Dice Raffaella Milandri : “Viaggiare non vuol dire visitare luoghi, ma percepire l’animo dei popoli”. Scrittrice, fotografa e attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, è viaggiatrice
solitaria ed è stata accolta da tribù nei più remoti angoli di mondo. I suoi libri hanno come comune denominatore i viaggi, i popoli indigeni e le indagini per i diritti umani.
Dice di sè: “Amo le persone semplici, e sono fiera di essere una di loro”. Raffaella Milandri si impegna in campagne informative e lancia appelli e petizioni attraverso conferenze, filmati, libri e interviste diffusi su media e social network. Varie le partecipazioni televisive e radiofoniche in Italia, numerosi gli articoli sui suoi viaggi, su quotidiani e riviste. I suoi viaggi in diretta su Facebook sono un evento mediatico molto seguito. Dal 2010 è membro adottivo della tribù dei Nativi Americani Crow, in Montana.

Libri pubblicati

Io e i Pigmei.Cronache di una donna nella Foresta, Polaris 2011. Pagg: 192 + 32 tavole a colori

Booktrailer http://www.youtube.com/watch?v=5sHZgaTRPOY

Il sorprendente viaggio di una donna, attivista per i diritti umani, alla scoperta dei Pigmei odierni: chi sono e quali sono le straordinarie tradizioni di questa cultura millenaria? Qual è il devastante impatto del “Progresso” su questo popolo pacifico e in profonda armonia con la natura?

La mia Tribù.Storie autentiche di Indiani d’America, Polaris 2013. Pagg: 320 + 16 tavole a colori

Booktrailer http://www.youtube.com/watch?v=5xtIuTYxCWA

E’ un libro sugli Indiani d’America ardito, brillante e provocatorio, che narra due viaggi paralleli tra i nativi dell’Ovest americano. Il primo è un viaggio nel passato custodito negli archivi statunitensi: ricco di rivelazioni, porta alla luce gli aspetti più controversi del lungo conflitto tra Uomini Bianchi e Uomini Rossi, dall’epopea della Frontiera fino ai giorni nostri. Il secondo viaggio è nel presente, seguendo il filo conduttore delle affascinanti esperienze dell’autrice: le emozioni, gli incontri, le testimonianze, le amicizie con i Nativi Americani, e l’adozione nella tribù dei Crow. La realtà odierna nelle riserve indiane svela come l’impatto dell’Uomo Bianco abbia ancora oggi pesantissime conseguenze.

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