Viaggiare Ecosostenibile

Le peculiarità di un settore in forte crescita

L’ECOTURISMO SI DIFFONDE SEMPRE DI PIU’ IN ITALIA

Nonostante il difficile periodo di crisi economica che stiamo vivendo, c’è un settore in netta controtendenza che sta conoscendo un vero e proprio boom, quello dell’ecoturismo. Sebbene le vendite delle agenzie di viaggi siano in calo, fra le persone che decidono di viaggiare c’è un numero sempre maggiore che opta per una vacanza verde. Aumentano i tour operator che propongono pacchetti di viaggi non soltanto verso mete naturalistiche, ma soprattutto in strutture attente ad arginare l’impatto che il turismo provoca sull’ambiente. Questo fenomeno è certamente il sintomo di una maggiore sensibilità al problema ecologico e di un senso di responsabilità che finalmente sta maturando nelle coscienze delle persone. Il turismo del nuovo millennio, dunque, vede sorgere una figura nuova, quella dell’ecoturista, individuo responsabile che si interroga sugli effetti che i suoi viaggi provocano sull’ambiente che lo ospita, cercando di limitare al minimo le tracce del proprio passaggio. L’ecoturista ha certamente uno spiccato spirito di adattamento ed è curioso verso le usanze e i costumi locali, volendo innanzitutto entrare in rapporto con le popolazioni autoctone per conoscerne direttamente il contesto socioculturale e rispettarne le tradizioni. Cerca inoltre di favorire la microeconomia del posto orientandosi verso la scelta dei prodotti artigianali locali e a km zero. L’ecoturista ha senz’altro un profondo rispetto per la natura e mostra una maggiore sensibilità per la biodiversità. Sceglie con attenzione per il suo soggiorno strutture di accoglienza e mezzi di trasporto ecosostenibili.


Anche nel nostro paese l’ecoturismo sta prendendo piede. Sono sempre di più B&B, agriturismi, ostelli, alberghi e masserie che aderiscono alle linee-guida della Carta dei Principi del Turismo Responsabile, un documento che nasce come critica ad un modo di fare turismo che non rispetta l’ambiente e le popolazioni locali, pubblicato dall’AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile), un’associazione senza scopi di lucro che garantisce per la qualità di un viaggio che sia davvero ecosostenibile e responsabile. L’associazione è diventata un punto di riferimento ed un centro d’informazione per chiunque voglia saperne di più sui fondamenti e le novità del turismo verde. Sono più di 30 i certificati (i cosiddetti label) che garantiscono la sostenibilità ambientale delle strutture turistiche europee. Ciò che ne viene valutato è la valorizzazione del territorio e delle risorse locali, il risparmio di acqua e di energia, l’adozione di fonti energetiche rinnovabili, la scelta di mezzi non inquinanti, la raccolta differenziata, l’offerta di alimenti biologici, equosolidali e a km zero, la bioedilizia, la riduzione delle emissioni di CO2, ecc.. Lo scorso anno in Italia sono stati ben 32 gli Oscar dell’Ecoturismo assegnati da Legambiente Turismo alle migliori strutture turistiche, dal punto di vista dell’etica e della green economy, distribuite su quasi tutto il territorio nazionale (Friuli, Veneto, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Campania, Sardegna e Puglia).
Fra le mete europee più virtuose vi segnaliamo lo splendido arcipelago danese di Fionia, un intero arcipelago sostenibile composto da ben cinquantacinque isolotti. Qui si trova uno dei più grandi impianti del mondo a pannelli solari e sei pale eoliche appartenenti ad un consorzio costituito dagli stessi isolani. Le pale, soltanto, generano più energia rispetto al fabbisogno annuale, l’arcipelago è quindi “off-grid”, ovvero, totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico. Inoltre è in corso un progetto che mira a rendere l’intero territorio ad emissioni zero entro il 2029. Una meta turistica decisamente consigliata sia per via dei paesaggi davvero mozzafiato, sia perché rappresenta un esempio, un modello concreto di vita ecosostenibile. Se siete amanti della bicicletta, le isole di Fionia ospitano anche un vasto e suggestivo itinerario ciclabile lungo circa 70 km.
Fra gli esempi ecosostenibilità un posto privilegiato è occupato senz’altro dai i tanti ecovillaggi distribuiti in tutto il mondo, vere e proprie comunità ispirate ad un modello di vita basato sulla cooperazione fra i suoi abitanti, la condivisione delle specifiche esperienze di ciascuno ed il rispetto dell’ambiente. Gli ecovillaggi possono rappresentare anche la meta di vacanze alternative. Gli ecovillaggi sono infatti noti per l’ospitalità che sanno offrire al viaggiatore di passaggio o al turista in cerca di una buona occasione per fare un’esperienza di vita a stretto contatto con la natura e all’insegna della solidarietà reciproca e della condivisione. Una buona guida internazionale per mantenersi ben informati sugli ecovillaggi è GEN (Global Ecovillages Network ), mentre RIVE (Rete Italiana Ecovillaggi) è il riferimento per i migliori villaggi green sul suolo nostrano.
Per la bella stagione ormai alle porte non possiamo certo dimenticare i bio-campeggi italiani. Ce ne sono molti soprattutto nell’Emilia Romagna. Questi camping praticano la raccolta differenziata, hanno docce calde alimentate a pannelli solari, lampade a basso consumo, impianti fotovoltaici per l’elettricità, impiegano prodotti biodegradabili per la pulizia ed alcuni di essi sono forniti addirittura di orti biologici.
Anche per gli amanti della neve si è fatto qualcosa. In Italia e in Europa sono in crescita gli stabilimenti dove è possibile sciare nel pieno rispetto dell’ambiente. A Walser di Trenna sulle Alpi svizzere, ad esempio, è stato installato il primo impianto di risalita ad energia solare, che oltre al risparmio energetico vanta una tecnologia all’avanguardia capace di orientare automaticamente i pannelli verso i raggi solari durante l’intero arco della giornata. In Val d’Ega (in provincia di Bolzano) e sulle cime di Arosa (in Svizzera) dei tappeti energetici trasformano i passi degli sciatori in energia pulita. Altre iniziative sono in via di sperimentazione, come i sensori che arrestano lo scorrimento delle funivie quando rimangono inutilizzate, o la raccolta degli sci dismessi per farne del combustibile, dopo averne estratto il materiale riciclabile. Anche nella nostra regione c’è un’eco-stazione sciistica, quella di Subiaco , sul monte Livata.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Ci rimane da auspicare che l’imporsi dell’ecoturismo sia il segnale di una tendenza più generale verso lo sviluppo di società davvero sostenibili.

Articolo di Stefania Cocco

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