C’è un’espressione che si sente spesso fra gli esperti che seguono i tornei ed i match di scacchi trasmessi su YouTube.
Commentando per esempio una giocata del Nero a cui il Bianco può rispondere in più di un modo: «La mossa del Nero pone una domanda al Bianco». La cosa più interessante è che la mossa del Nero potrebbe anche non essere la migliore nella posizione. Ma il Nero l’ha scelta ugualmente, speculando sul fatto che pone il Bianco di fronte a un dilemma, lo costringe a pensare e a sprecare tempo ed energie per decidere come controbatterla. Può darsi invece che, se il Nero avesse fatto la mossa migliore, il Bianco avrebbe avuto una sola risposta buona. L’avrebbe giocata nel giro di pochi secondi e il pallino sarebbe subito tornato al Nero per proseguire la partita.
Carlsen, campione del mondo 2013 al 2023, è un vero specialista in questo tipo di tattica. Il suo avversario si trova per tutta la partita in uno stato di tensione.
È faticoso giocare contro il grande campione norvegese, perché è come se lui continuasse a interrogarti: «E adesso? Non sei convinto che io abbia fatto la mossa giusta, vero? Fino a un attimo fa eri preoccupato mentre adesso nei tuoi occhi si è acceso un barlume di speranza. Ma come sfruttare il mio passo falso, ammesso che lo sia? Tocca a te decidere: continui a difenderti o azzardi un contrattacco? Arrocchi o spingi avanti il cavallo? Ho lasciato indifeso uno dei miei pedoni: lo mangi o no?».
E così, di decisione in decisione, con tutto ciò che queste scelte esigono in termini di riflessione ed analisi.
Nella vita è come se giocassimo sempre contro Carlsen, anzi si potrebbe dire contro i grandissimi di sempre: Carlsen, Capablanca, Tal e Fischer messi insieme. Carlsen ti costringe a pensare, Capablanca è tranquillo perché tanto lui fa sempre la mossa giusta, Tal ti attacca da tutte le parti menando fendenti e Fischer cerca di strozzarti.
Allo stesso modo, nella vita: 1) devi prendere decisioni complicate (problema Carlsen); 2) hai l’impressione di essere l’unico ad agitarsi e soffrire in una certa situazione, mentre gli altri se ne stanno beati e pacifici (problema Capablanca); 3) c’è gente che ti aggredisce e cerca di sopraffarti a suon di mazzate (problema Tal); 4) ti sembra di avere un pitbull attaccato a una caviglia che non molla, non molla mai mentre tu senti che a poco a poco stai perdendo le forze (problema Fischer).
Sulla scacchiera si affrontano domande complicate ma la risposta, quantomeno, arriva presto ed è netta. Se hai fatto le cose giuste VINCI, se hai fatto quelle sbagliate PERDI.
I tornei sociali di Aprile, Maggio e Giugno presso l’Officina degli Scacchi Aprilia, serviranno agli atleti del sodalizio cittadino per testare i lunghi mesi autunnali ed invernali di preparazione, con il maestro Matteo Troia, quanto avranno inciso sul carattere scacchistico (e non) dei più giovani come dei più esperti.
12 APRILE SABATO
– Torneo Bambini (mattina)
– Torneo Adulti (pomeriggio) valido per le variazioni ELO – UISP
30 MAGGIO VENERDI (sera)
– Finali campionato “Prospect OSA”
07 GIUGNO SABATO (mattina)
– Torneo Bambini inserito nella festa del Quartiere Nord, con merenda OSA
14 GIUGNO SABATO (mattina)
– iii Torneo Open “Città di Aprilia” (pomeriggio) – aperto anche all’esterno del circolo – con il patrocinio della Amministrazione Comunale e valido per le variazioni ELO – UISP
Battere l’avversario è l’ obiettivo di ogni scacchista, principiante o professionista, e nel momento in cui si alza dal tavolo da gioco su cui è appoggiata la scacchiera il verdetto è stato emesso: vittoria, pareggio o sconfitta.