Guida Pratica per la Realizzazione di ambienti di apprendimento innovativo

Creare ecosistemi didattici flessibili, digitali e centrati sullo studente per una scuola del futuro.

 Ascolta il podcast dell’articolo:
 Con i fondi PNRR “Classroom” e “Labs”, le scuole italiane si trovano al centro di una profonda e stimolante trasformazione educativa. Molti istituti sono già nelle fasi finali di rendicontazione dei progetti o stanno iniziando a utilizzare aule e laboratori completamente rinnovati, dotati di strumentazione all’avanguardia.
In questo contesto di transizione digitale senza precedenti, emerge una domanda fondamentale tra docenti e dirigenti: cosa significa realmente lavorare in un’aula innovativa?
E come si integra una didattica all’avanguardia in un ambiente digitale che è ormai la quotidianità dei nostri studenti?
Questo articolo intende offrire una bussola concreta per navigare il cambiamento, guidandovi passo passo nella trasformazione degli ambienti di apprendimento. Il nostro obiettivo è aiutarvi a creare spazi creativi, inclusivi e proficui, capaci di rispondere alle sfide e alle opportunità di una scuola del futuro, sempre più centrata sullo studente.
Questa guida, tratta dalla playlist del canale Youtube della Prof.ssa Marilena Ferraro eProf Creatività digitale, Ambienti di apprendimento innovativi: una guida passo passointende  offrirvi una bussola pratica per navigare il cambiamento, trasformando l’ambiente di apprendimento in uno spazio creativo, inclusivo e proficuo.

1. Il Setting d’Aula: Lo Spazio Fisico come Strumento di Apprendimento

Il setting d’aula non è un semplice complemento d’arredo, ma il luogo fondamentale dove si sviluppano gli approcci metodologici e si favorisce l’acquisizione di competenze.
Flessibilità e Movimento: È cruciale ripensare lo spazio con layout flessibili. I banchi, anche quelli singoli e “vecchi”, devono potersi spostare e adattarsi alle diverse esigenze didattiche, senza essere inchiodati a terra. Questa mobilità è essenziale per supportare metodologie come il lavoro a isole, il peer-to-peer o la didattica a stazioni.
Zone di Apprendimento: Il PNRR “Classroom” ha suggerito di organizzare le aule in zone di apprendimento. Queste possono includere:
Aree di lavoro di gruppo/cooperativo: I banchi disposti a isola facilitano il confronto e la collaborazione.
Aree individuali: Per attività che richiedono concentrazione individuale.
Aree per la produzione: Spazi attrezzati con portatili, Chromebook o libri per permettere ai ragazzi di creare prodotti multimediali.
Aree tecnologiche: Zone dedicate a PC, visori (realtà virtuale/aumentata).
Aree per materiali: Una piccola biblioteca in classe, angoli per lo scambio di libri, o pareti attrezzate per riporre zaini e materiali didattici.
◦Punto focale (lavagna): La lavagna, preferibilmente Digital Board, deve essere visibile e ben illuminata, idealmente retroilluminata per una migliore leggibilità.
Postazione del docente: La cattedra dovrebbe essere più decentrata, permettendo al docente di agire come “regista” che circola tra i banchi, supportando il processo di apprendimento.
Sviluppo di Competenze Trasversali: La disposizione tradizionale dei banchi in fila inibisce la relazione e la collaborazione. Gli ambienti flessibili e le configurazioni mobili favoriscono l’apprendimento sociale e lo sviluppo di competenze trasversali come la relazione, la collaborazione, il problem solving, la flessibilità e l’autoregolazione. Anche un “litigio” o lo “scontro di idee” nel lavoro di gruppo, se gestito dal docente, è parte della crescita.
Benessere a Scuola: Un ambiente sereno e che favorisce il benessere è cruciale per l’apprendimento significativo. Il dinamismo dell’aula, consentendo ai ragazzi di muoversi e riorganizzare i materiali, sensibilizza la responsabilità e l’organizzazione. Stare bene a scuola favorisce l’apprendimento delle competenze relazionali e metacognitive.
Per approfondire: Guarda il video “Chiacchiere tra Prof.: Ambienti di apprendimento innovativo, guida passo passo – Setting d’aula”.

2. Metodologie Didattiche Innovative: Al centro L’alunno

Un ambiente fisico innovativo deve essere supportato da un approccio metodologico attivo e partecipato. L’obiettivo è l’engagement (coinvolgimento) dell’alunno, che deve essere il protagonista del proprio processo di apprendimento, non uno spettatore passivo.
Dal Trasmissivo all’Attivo: La didattica trasmissiva, dove l’insegnante è l’unico erogatore del sapere, non garantisce che tutti gli alunni comprendano appieno, dato che ognuno ha un proprio stile di apprendimento (visivo, uditivo, cinestetico, logico). La spiegazione del docente resta fondamentale, ma deve essere integrata in un contesto pratico.
Metodologie Sperimentate: Le metodologie “innovative” non sono necessariamente nuove; molte sono ampiamente sperimentate da decenni, come il Project-Based Learning (PBL), la Flipped Classroom, il Cooperative Learning (e le sue specialità come la Jigsaw Classroom) e l’Universal Design for Learning (UDL). Possono e devono essere mescolate e integrate per raggiungere obiettivi di apprendimento trasversali e disciplinari.
L’Universal Design for Learning (UDL): Nato negli anni ’80, mira a fornire lezioni che sollecitano vari canali comunicativi e diversi stili di apprendimento, rendendo l’apprendimento più rapido e con minori difficoltà. L’ambiente di apprendimento digitale è ideale per questo, offrendo audio, video, immagini, schemi e dinamismo tra le risorse.
Un esempio pratico: La Flipped Classroom per il Romanticismo:
Acquisizione Autonoma delle Conoscenze: Assegnate lo studio del Romanticismo attraverso canali diversi: libro di testo, video interattivi (es. con Edpuzzle), mappe o infografiche (es. con Canva).
Brainstorming e Mini-Lesson Partecipata: In classe, riprendete le difficoltà incontrate e fate un recap partecipato per allineare le conoscenze.

Compito di Realtà in Cooperative Learning: Dividete gli alunni in gruppi (a isole) e fate svolgere un’attività pratica: creare una presentazione, una mappa interattiva, uno storyboard o un podcast sul Romanticismo. Questo sviluppa competenze relazionali, flessibilità, competenze disciplinari e digitali.

Feedback e Valutazione: Concludete con un feedback globale (tra pari e dell’insegnante) e una valutazione autentica. Questa si basa sulla valutazione del singolo (disciplinare e trasversale – Life Skills, competenze digitali) e del gruppo (sul processo e sul prodotto finale). Ricordate che la valutazione delle competenze non si esprime solo in decimi, ma anche tramite lettere o descrittori specifici.

Competenze del XXI Secolo: Queste metodologie sono essenziali per allenare i ragazzi alle competenze più richieste nel mondo del lavoro: problem solving, lavoro di squadra (collaborazione), creatività e comunicazione.

3. Strumenti Digitali: Amplificare lo Spazio e le Potenzialità

La tecnologia è un mezzo, non il fine ultimo. Serve a potenziare la metodologia didattica e amplificare lo spazio fisico dell’aula, estendendolo all’ambiente di apprendimento virtuale che si riflette nella quotidianità degli studenti.

  • Hardware Fondamentale:

◦ Chromebooks o Portatili: Strumenti versatili per attività didattiche, soprattutto se integrati con piattaforme come Google Workspace. È possibile trasformare vecchi PC in Chromebooks per riutilizzare l’esistente.

◦Digital Boards: Presenti in aule e laboratori, connesse ai PC per facilitare l’utilizzo anche per i meno avvezzi.

◦Visori VR (es. Class VR): Per attività immersive che permettono di sperimentare ambienti preesistenti o creati dagli stessi alunni.

  • Software e Piattaforme:

◦Google Workspace (o LMS similari): Piattaforma di base per la condivisione e la collaborazione.

◦CoSpaces (oggi Delightex: Per lavorare in ambienti 3D (realtà virtuale e aumentata), sviluppando il pensiero computazionale attraverso la realizzazione di prodotti.

◦Texthelp (Read&Write, EquatIO): Strumenti inclusivi per il supporto linguistico (fluency, pronuncia) e per le materie scientifiche.

◦Canva e Adobe K12/Express: Per la creazione di contenuti visivi, presentazioni, infografiche e per sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa.

◦Mosaic Education: Per ambienti immersivi, immagini e video 3D, e per creare ebook interattivi.

◦Edpuzzle: Per il videotelling e l’uso interattivo dei video in ogni pratica didattica.

◦LEGO Education: Per lo sviluppo del pensiero computazionale attraverso la robotica e il gioco per i più piccoli.

◦Wakelet: Per la creazione di portfolio e il “capolavoro”.

  • Laboratori Specializzati: Con i fondi PNRR, molte scuole hanno realizzato:

◦Laboratori di Podcast: Per sviluppare competenze comunicative, di pensiero critico, condivisione e problem solving.

◦Laboratori Linguistici: Con programmi specifici per le lingue e postazioni per la pronuncia e la registrazione.

◦Laboratori Fotografici e Video: Con attrezzature professionali per la produzione e post-produzione di contenuti multimediali.

◦Laboratori STEM/Robotica: Con kit e ambienti per attività di coding e robotica.

La Sfida del Cambiamento: Mentalità Onlife

L’innovazione non significa semplicemente usare la tecnologia; significa capire come apprendono oggi i nostri ragazzi, che vivono in un ambiente “Onlife”, dove mondo online e offline si fondono. Dobbiamo abbandonare la resistenza al cambiamento e abbracciare questa nuova prospettiva.

Un ambiente di apprendimento innovativo è un ecosistema che comprende tecnologie, metodologie e interazioni tra studenti e insegnanti. L’obiettivo è formare studenti che non solo acquisiscano conoscenze disciplinari, ma siano cittadini consapevoli e lavoratori preparati per le sfide future, capaci di problem solving, lavoro di squadra e creatività.

Questo è il momento di mettere in atto ciò di cui abbiamo sempre parlato: la didattica digitale non è solo una soluzione emergenziale, ma un ambiente creativo per lo sviluppo di competenze. Cambiamo rotta, cambiamo prospettiva, per una scuola più inclusiva, creativa e per studenti più motivati!. La motivazione, dopotutto, è contagiosa.

Per un quadro completo e per una guida passo passo:

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