Negli ultimi mesi sono state molte le truffe messe a segno ai danni di donne e anziani con modalità di volta in volta diverse. In risposta a tale incremento di reati i Carabinieri del Reparto territoriale di Aprilia, guidati dal tenente Colonnello Andrea Mommo, hanno iniziato un progetto di informazione e tutela degli ultra 65enni soprattutto nelle periferie della città.
Questa iniziativa è nata dall’idea del Tenente Colonnello Andrea Mommo che ha iniziato diversi incontri anche con i centri anziani di Aprilia.
Come funziona il progetto. Un carabiniere chiama telefonicamente la persona per sapere se hanno visto soggetti o macchine sospette, movimenti curiosi e non abituali; il livello di sicurezza che l’ultra 65 enne incomincia a percepire si alza notevolmente. Di solito le chiamate avvengono nei momenti in cui l’anziano si rifugia dentro casa chiudendo le tapparelle, il cancello, la porta dell’entrata, quindi tra le 19,30 e le 20,30. Il Tenente Colonnello Mommo per diffondere e impratichire gli anziani ha organizzato e completato nei centri appositi delle conferenze che hanno affrontato argomenti come il furto, la rapina e la truffa. Per quanto riguarda i primi due temi si è parlato di come prevenirli: “Ad esempio – spiega il Tenente Colonnello dei Carabinieri Andrea Mommo – innanzitutto le donne non devono camminare sul ciglio strada ma sul lato opposto del senso di marcia e con la borsa a tracolla che non sia sul lato della strada, bensì verso l’interno. Riguardo alle truffe – continua in Tenente Colonnello – ce ne sono di diverse tipologie. Potremmo parlare di truffa della “pallina da tennis”, la truffa delle chiavi, la truffa dello specchietto, la vendita di lavatrici aggiustate spacciate come nuove, truffe con un’offerta contrattuale vantaggiosa solo per quel giorno o, infine, con una finta raccolta fondi: i malfattori chiedono una firma, ma dietro c’è un contratto per l’acquisto di un qualcosa che stavano inconsapevolmente comprando”.
Le tipologie di persona che commettono questi tipi di reato sono soprattutto italiani trasfertisti, uomini e donne senza distinzione; che sono indistinguibili all’occhio dell’anziano poiché curano molto il loro aspetto e la loro persona: sono educati, gentili, e a delle volte si presentano in uniforme. Ad ogni incontro i Carabinieri hanno lasciato un vademecum informativo con tutti i recapiti telefonici utili all’anziano; hanno parlato e informato la popolazione ultra 65enne sulla sicurezza e prevenzione di questi reati, tra cui quello legato al simbolo che viene utilizzato dai delinquenti per riconoscere la vittima. “É giusto denunciare – comunica il Tenente Colonnello – coloro che commettono questi crimini al fine di rendere più sicuro il territorio, la vita dell’anziano e dell’intera cittadinanza”.
Melania Orazi
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