Coronavirus, il vademecum in caso di sintomi o contatti con positivi.

Il Dott. Belardino Rossi, Direttore Asl di Aprilia, illustra le corrette procedure in caso di sintomi o contatti con soggetti positivi: ecco cosa fare.

Questa mattina il Dott. Belardino Rossi, Direttore della Asl di Aprilia, ha indetto una conferenza stampa per dare delucidazioni circa la confusione sulle procedure da effettuare in caso di presenza di sintomi influenzali o contatti con soggetti positivi al Covid e le conseguenti responsabilità:

Cosa deve fare il cittadino che si sente male? Non recarsi al pronto soccorso, se non in caso di problemi respiratori seri. Bisogna chiamare il medico di base, che effettuerà un triage telefonico, valutando se ci sono segni sospetti di un caso Covid; se così fosse il medico compila una scheda chiamata Seresmi, valida per tutte le malattie infettive, per segnalare il caso alla Asl e predisporre il tampone rapido che poi il paziente andrà a svolgere. Se il tampone è positivo si deciderà se fare il molecolare, in base alla carica virale, e il cittadino lavoratore inizia il periodo di malattia Inps classico, ogni 7-10 giorni il medico di base chiederà un nuovo tampone finché non diventerà negativo, chiudendo la scheda Seresmi. Il cittadino dovrà relazionarsi solo con il medico di base.

Una nuova circolare del Ministero della Salute uscita da pochi giorni dice che alcuni studi attestano che al 21° giorno dal risultato del tampone di un soggetto positivo asintomatico o con sintomi spariti da 3-4 giorni la carica virale è tanto bassa da non costituire un rischio per gli altri, salvo soggetti immunodepressi. In questo senso il cittadino, sempre sotto discrezione del medico e mai di sua iniziativa, può riprendere la sua normale vita.

In caso di contatto stretto con un positivo: per “contatto stretto” si intende un rapporto di almeno 15 minuti con un soggetto positivo a meno di 1 mt di distanza e senza dispositivi di protezione. In questo senso é considerato positivo per gli asintomatici chi ha avuto contatti con soggetti positivi nelle 48 ore precedenti al tampone, per sintomatici, invece, si considerano 48 prima dalla comparsa dei sintomi. Cosa deve fare il contatto? Il medico di base fa una segnalazione alla Asl che viene controllata e, in caso di conferma, lo stesso medico fa un certificato di contumacia, ovvero un’esenzione dal lavoro, non malattia, per il lavoratore. Il contatto sta a casa per 14 giorni, entro i quali se non sviluppi sintomi può tornare ad uscire liberamente. Per accelerare  il processo è previsto che in 10° giornata se si fa un tampone e risulta negativo, allora il soggetto può uscire.”

Federica Zecchi

One Response to Coronavirus, il vademecum in caso di sintomi o contatti con positivi.

  1. Cosa fare se il proprio medico non risponde al telefono da giorni ?
    Eventuali appuntamenti li prende solo di persona andando davanti al portone.
    Se riscontrassi di essere positivo che devo fare?

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